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CAMEDO/REOgni giorno rischiano la vita "scavalcando" la frana

04.05.18 - 08:03
Decine di frontalieri giocano col fuoco pur di non allungare (di molto) il tragitto casa-lavoro. Lasciano l’auto sulla strada e ne recuperano un’altra nella zona oltre lo smottamento
Tipress
La frana era caduta all'inizio dello scorso aprile.
La frana era caduta all'inizio dello scorso aprile.
Ogni giorno rischiano la vita "scavalcando" la frana
Decine di frontalieri giocano col fuoco pur di non allungare (di molto) il tragitto casa-lavoro. Lasciano l’auto sulla strada e ne recuperano un’altra nella zona oltre lo smottamento

CAMEDO/RE – Rischiano la vita ogni santo giorno, aggirando quella frana che non li lascia più percorrere il tragitto casa-lavoro in tempi accettabili. Decine di frontalieri stanno giocando col fuoco nella frazione di Meis, tra Re e Camedo. Lì, lo scorso primo aprile, la montagna ha tolto la vita a una coppia di locarnesi. E da lì, a oltre un mese di distanza, è ancora impossibile passare. Sia con l’auto, sia col treno. Ecco perché c’è chi, pur di non allungare esponenzialmente il percorso per recarsi a lavorare, decide di sfidare la natura. Nonostante i chiari cartelli che indicano una situazione di persistente pericolo.

Incubo Cannobina – Costretti a fare i salti mortali a causa delle inadempienze delle autorità. «Lascio la macchina da una parte. E poi mi faccio venire a prendere da un amico dall’altra – racconta un frontaliere – è l’unica soluzione. Altrimenti ci metterei un’ora in più ad arrivare al lavoro. E già ci mettevo parecchio senza la frana». In tanti vogliono evitare la Cannobina. E il conseguente traffico sulla litoranea di Brissago. C’è addirittura chi si è ingegnato con due auto proprie. Una lasciata da una parte. L’altra parcheggiata sul lato opposto alla frana.

Tre modi per mettersi in pericolo – Il vero problema è che per raggiungere tale scopo, sono tre le possibili alternative: o attraversare direttamente il luogo della frana, o passare dalla zona dei binari, altrettanto pericolante, oppure attraversare una mulattiera nei boschi, nella zona della frazione di Olgia. «Siamo a conoscenza dei fatti – ammette il sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra – tuttavia, questo fenomeno si verifica su suolo italiano. Non è dunque di nostra competenza».

La segnaletica è chiara – Tocca al sindaco di Re, Oreste Pastore, inquadrare la situazione. «È vero. C’è chi sta attuando simili stratagemmi, per non allungare ulteriormente il percorso casa-lavoro. Ed è un problema, perché tutta la zona al momento è ancora a rischio. Queste persone si mettono in pericolo. Soprattutto nei giorni di pioggia. La segnaletica parla chiaro. Ma non possiamo nemmeno mandare i carabinieri tutti i giorni a controllare che i frontalieri non rischino la vita».

Disagio e imbarazzo – Pastore non nasconde il proprio imbarazzo. «Tutta questa storia mi mette a disagio. Si sarebbe dovuto intervenire molto prima. Adesso stiamo pagando le conseguenze di quello che non è stato mai fatto in precedenza. I nostri operai lavorano ininterrottamente per ripristinare la situazione. Forse verso fine maggio la strada potrebbe essere riaperta. Per la ferrovia, invece, non si sa. Ci sono tanti problemi a cui fare fronte. Quello dei frontalieri che si mettono in pericolo attraversando la frana è solo uno di questi. Cosa dovremmo fare? Chiudiamo un occhio, puntando alle priorità e sperando che, per colpa di questi temerari, non capiti una nuova tragedia».

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COMMENTI
 

chico2017 5 anni fa su tio
noto che non hai colto l'ironia ...

Bandito976 5 anni fa su tio
Un bel muro alto di cemento armato con tanto di filo spinato e mine. Vuoi venire a lavorare in svizzera? Vieni a vivere qui e paghi quello che c'é da pagare, cassa malati compresa! É ora di finirla con questo trend di traffico , inquinamento, abusivismo e sfruttamento.

skorpio 5 anni fa su tio
prima di tutto cavoli loro, se succede qualcosa però non vadano a reclamare dalle autorità. Secondo: 2 auto.... ? certo che si guadagna bene come frontaliere.... :-;

chico2017 5 anni fa su tio
Un paese di artisti e del savoir-faire, dopotutto...leur choux!

KilBill65 5 anni fa su tio
E sempre la solita storia...Trovo che purtroppo dalla parte Italiana dormano troppo su gli allori, il bello che dopo arriva lo scarica barile dei colpevoli!!!....Ma penso si chiedano tutti, ma fate sti benedetti controlli e lavori se vanno fatti, prima che succeda una disgrazia!!...

GI 5 anni fa su tio
Importante è "essere coscienti" e non lamentarsi qualora....

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a GI
Hanno la possibilità e il diritto di fare quello che vogliono no? Se avessi la passione per l'arrampicata dovrei finire sul giornale con titoli tipo ''pazzo incosciente e disgraziato rischia la morte salendo da un pendio''. Rischiavo più io da bocia a scalare le piante rispetto a loro. Ci si preoccupa troppo per questioni futili, se fossero passati per la frana con la dinamite sarebbe stata tutta un'altra storia visto che avrebbero messo in pericolo la ferrovia, ma finché ci vanno quando non piove non vedo alcun problema.
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