Semisvincolo di Bellinzona: credito approvato. «Facciamo un referendum»

I Verdi lanciano un voto cantonale contro i 70 milioni stanziati dal Gran consiglio ticinese
BELLINZONA - I Verdi del Ticino si oppongono alla costruzione del semisvincolo di Bellinzona, che porterà le automobili direttamente dall’autostrada al centro cittadino. «Una soluzione vecchia, già vista e che ha già dimostrato tutti i suoi limiti», dichiara Ronnie David in un comunicato con cui viene lanciato un referendum cantonale contro i 70 milioni «spesi con troppa fretta e noncuranza per una proposta affatto lungimirante». Il credito è stato stanziato dal Gran consiglio ticinese nel corso della seduta di martedì.
Il Co-coordinatore de I Verdi del Ticino prevede che il progetto «sposterà i problemi di mobilità e vanificherà qualsiasi sforzo di cambiare la mobilità individuale e favorire il trasporto pubblico, o meglio ancora, la mobilità dolce», sottolineando fra le altre cose l’assenza nel disegno di un posteggio di scambio intermodale.
«A partire dal 2020 - continua Ronnie David - la mobilità per raggiungere la Capitale sarà radicalmente diversa. Con l'apertura della galleria di base del Monte Ceneri il tragitto Lugano-Bellinzona avverrà in soli 12 minuti di treno. Un moderno e funzionale nodo intermodale collegherà inoltre la stazione con i quartieri della Città. Nei prossimi anni, alcune nuove fermate sulla rete TILO, in particolare quella in Piazza Indipendenza, permetteranno l'utilizzo della rete ferroviaria come metropolitana a cielo aperto. Perché dunque investire per una mobilità sostenibile e poi buttare 65 milioni per vecchie proposte senza benefici?».




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