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LOCARNONLM: «Approfondire tutte le possibili alternative»

03.07.17 - 17:04
Le maestranze chiedono al Consiglio di Stato di analizzare tutti i possibili scenari alternativi al consorzio, a cominciare dalle FART
tipress
NLM: «Approfondire tutte le possibili alternative»
Le maestranze chiedono al Consiglio di Stato di analizzare tutti i possibili scenari alternativi al consorzio, a cominciare dalle FART

LOCARNO - Prima di votare la prosecuzione dello sciopero, i lavoratori e le lavoratrici della NLM che incrociano le braccia da domenica 25 giugno, hanno ribadito la rivendicazione della piena occupazione e del rispetto delle attuali condizioni contrattuali, e hanno dato un nuovo mandato ai sindacati: chiedere a Consiglio di Stato di valutare altre opzioni rispetto al consorzio, a partire dal passaggio alle FART.

Nel corso dell’assemblea, riferiscono i sindacati, più di un dipendente si è chiesto «come mai il Governo abbia deciso di andare nella direzione del consorzio e perché non abbia da subito coinvolto nelle discussioni i sindacati e le persone come i dipendenti NLM che lavorano sul lago e che il lago lo conoscono: avrebbero potuto portare idee e competenze e a quest’ora non saremmo in questa spiacevole situazione. Maestranze e sindacati non si capacitano neppure dell’opacità che circonda questo consorzio».

«Il disinteresse delle autorità politiche cantonali e federali verso le rivendicazioni del personale è grave. Invece di fare di tutto, soprattutto nei fatti, per contribuire ad uscire da questo lago in burrasca, vengono tuttora meno le risposte tanto attese» ha dichiarato Angelo Stroppini, segretario sindacale del SEV. «Continueremo a rompere questo silenzio assordante e imbarazzante facendo sentire la voce delle maestranze, che stanno lottando con grandissima dignità» gli ha fatto eco Enrico Borelli, segretario regionale di UNIA.

«Il nostro dovere come sindacati, è esplorare tutte le possibili vie d’uscita, facendoci interpreti e portavoce delle richieste dei dipendenti» ha aggiunto Graziano Cerutti dell’Ocst. In questo senso va la lettera al Consiglio di Stato in cui, a nome delle maestranze, i sindacati chiedono di analizzare tutti i possibili scenari alternativi al consorzio, a cominciare dalle FART, con cui ci sono già delle relazioni per quanto riguarda la cassa pensione. Inoltre, da quando esiste, il personale svizzero delle NLM è sottoposto al Contratto collettivo FART- NLM; la lista degli stipendi è FART-NLM e da anni le FART collaborano con la NLM nella gestione dei salari.

Nel corso dell’assemblea le maestranze hanno nel contempo espresso seri dubbi sull’ipotesi della gestione del bacino svizzero del Lago Maggiore da parte della SNL: la netta impressione è che si vada verso la privatizzazione della gestione dei laghi. Una prospettiva gravida di incertezze: «Chi ci dice – hanno detto le maestranze in assemblea – che dopo un paio d’anni la SNL non si ritiri dal Lago Maggiore perché non è abbastanza redditizio»? Il fatto che la direzione della SNL ha disdetto il CCL per avere le mani più libere nel gestire il proprio personale, non lascia presagire nulla di buono, a mente dei dipendenti.

Intanto prosegue la raccolta firme della petizione (allo stato attuale quasi tremila).

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