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BELLINZONA

Polemica sul Caffè degli Artisti: «Banalizzano i nostri morti»

Per carnevale il noto bar della capitale lancia il tema «Narcos». La delusione dei colombiani in Ticino: «Con la droga e con i massacri non si scherza». Il gerente: «Ci spiace. È solo divertimento»
Il volantino della serata
Polemica sul Caffè degli Artisti: «Banalizzano i nostri morti»
Per carnevale il noto bar della capitale lancia il tema «Narcos». La delusione dei colombiani in Ticino: «Con la droga e con i massacri non si scherza». Il gerente: «Ci spiace. È solo divertimento»
BELLINZONA – “Siamo in Colombia, dove dilaga la criminalità organizzata e l’anarchia regna sovrana, tutto è concesso. Lasciamo a voi la fantasia rimanendo sempre nel puro e sano divertimento!” È il la...

BELLINZONA – “Siamo in Colombia, dove dilaga la criminalità organizzata e l’anarchia regna sovrana, tutto è concesso. Lasciamo a voi la fantasia rimanendo sempre nel puro e sano divertimento!” È il lancio sui social network di “Narcos”, l’evento che il Caffè degli Artisti di Bellinzona ha previsto per il prossimo carnevale Rabadan. Sulla locandina, il volto “cinematografico” di Pablo Escobar, uno dei simboli del narcotraffico in Colombia negli anni ’80. A qualcuno non fa ridere. «Con la droga e con i massacri non si scherza – sottolinea Mauricio Quesada, vice presidente di “Viva Mi Tierra”, associazione di colombiani in Ticino –. Per colpa del narcotraffico sono morte centinaia di persone. Così si banalizza una vicenda che ha fatto piangere il nostro Paese».

Stragi a non finire – Un’iniziativa goliardica sta suscitando dure reazioni nella Svizzera italiana. Quesada, facendosi portavoce di questi malumori, è chiaro: «A carnevale non puoi fare un party in cui si parla di droga in maniera tanto esplicita. I giovani pensano che sia tutto un gioco. È assurdo. E poi questa gente sa chi era Pablo Escobar? Sa quanta gente è stata trucidata a causa di questo problema? Stiamo parlando di vere e proprie stragi. Ci sono dei limiti. È una questione di rispetto. Personalmente, inoltre, trovo triste che l’immagine della Colombia venga associata alla criminalità».

Un personaggio e mille citazioni – “Medellin 2017. Pablo è qui!” Un’esortazione che fa storcere il naso. Il Pablo in questione è Pablo Emilio Escobar Gaviria (1949–1993), il più noto e ricco trafficante di cocaina di sempre. Nel 2015 Netflix produsse una serie TV, “Narcos” appunto, con tra i protagonisti proprio il criminale colombiano, interpretato dall’attore Wagner Moura. Pablo Escobar vanta un’infinita serie di citazioni. Nel cinema. Nei videogiochi. Nella musica. Ora anche in un party, a Bellinzona.

Killer come eroi – Quesada non ci sta. E rincara la dose. «In Colombia in questo periodo si discute molto su una serie televisiva dedicata a John Jairo Velasquéz, detto “Popeye”. Lui era l’ex capo dei sicari di Escobar. Alcuni movimenti stanno chiedendo all’opinione pubblica di non seguire questa serie. Proprio perché bisogna smetterla di trattare questi personaggi come se fossero eroi. Mi chiedo perché lo stesso ragionamento non l’abbia fatto chi ha organizzato questo party a Bellinzona». 

La voce del gerente – E noi il quesito l’abbiamo girato direttamente a Simone Gallucci, gerente del Caffè degli Artisti. Per sentire e capire le sue motivazioni. «Abbiamo preso come spunto la serie televisiva “Narcos”, di grande successo. Non volevamo mancare di rispetto a nessuno. Assolutamente. Anzi. Forse abbiamo fatto un azzardo. Ci spiace. Ma il nostro scopo era solo quello di organizzare un evento piacevole, all’insegna del divertimento e dell’allegria». 

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