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CANTONE/ITALIALa banca del tempo ticinese ha conquistato Banca Intesa

29.12.16 - 07:35
Tempo, passioni e competenze come "moneta" di scambio fra i dipendenti: TimeRepublik migliorerà così relazioni personali, ambiente lavorativo e profitti aziendali
La banca del tempo ticinese ha conquistato Banca Intesa
Tempo, passioni e competenze come "moneta" di scambio fra i dipendenti: TimeRepublik migliorerà così relazioni personali, ambiente lavorativo e profitti aziendali

LUGANO- Dopo quattro anni di vita e di esperienza, difficile riconoscersi ancora nella definizione di start-up. Ma ci si sente sempre un po' piccoli davanti ai giganti, come per TimeRepublik è Intesa Sanpaolo: prima azienda ad accogliere la proposta della banca del tempo ticinese che alle imprese del mondo ora ha deciso di offrire accessi dedicati «per migliorare le relazioni tra i colleghi», ancora in servizio oppure già ex, «promuovere il valore delle relazioni personali e creare un ambiente più collaborativo e sano».

E la produttività cresce: +20-30% - Che, in termini di produttività, si traducono poi «in un incremento del 20% sul reso operativo, e quasi del 30% se l'azienda è quotata», garantisce lo studio di Gallup-Deloitte e spiega Karim Varini, cofondatore della piattaforma di economia collaborativa con Gabriele Donati, fra il 2012 e il 2013. Un luogo virtuale dove barattare competenze, condividere passioni, mettere a disposizione il proprio tempo e l'abilità individuale.

"A buon rendere" - A buon rendere, come si suol dire, guadagnando solo crediti da "spendere" all'occorrenza e all'occasione giusta. Dopo nove mesi di trattative, e una sperimentazione in ottobre con un focus group, l'idea ha convinto pure Intesa Sanpaolo: leader in Italia, quarto gruppo per capitalizzazione in Europa, per un bacino potenziale di 120mila utenti, fra 60mila dipendenti attuali più familiari, pensionati o ex che nel frattempo hanno cambiato occupazione. 

Da mille a 120mila iscritti - Mille gli iscritti, a due settimane appena dall'inaugurazione: ma i numeri crescono senza arrestarsi, «almeno 15-20 nuovi iscritti al giorno. E presto organizzeremo degli workshop, per spiegare come funziona e come si usa: è in quella circostanza che il numero dei registrati comincerà a incrementare in misura significativa». Karim Varini lo spiega da anni e già a suo tempo, quando era ancora un bel proposito con l'ambizione di attecchire fra i privati: «Il principio è lo scambio di aiuto e interessi», di capacità specifiche che esulano dalla professione: si tratti di lezioni di violino o traduzioni dal giapponese, consigli di giardinaggio o una mano per il trasloco.

Ci si conosce di più, si lavora meglio - Chi dà oggi, chi riceve domani: gratis. In questo caso, qualcuno che paga però c'è: l'istituto, che beneficia in cambio di un «clima lavorativo migliore. È una proposta molto interessante, specie per quelle realtà grandi dove i dipendenti sono i cosiddetti numeri. Ci si conosce meglio, si stabiliscono rapporti, si creano relazioni facendo leva sulle compentenze di ciascuno». E al mattino, magari, si va in ufficio più felici e propositivi, contenti di rivedere quello che ieri era un collega e oggi un amico. «La nostra intenzione è di insistere sulla declinazione aziendale di TimeRepublik».

Trenta aziende interessate - Una trentina i contatti in corso, per un'altra risposta positiva giunta nel frattempo da una banca norvegese che, attraverso un'associazione no profit, sostiene l'aggregazione culturale a Oslo. Ma si lavora anche in Svizzera, e perfino in Ticino. In attesa di riscontri, si pensa in grande. «In futuro vorremmo coinvolgere anche i clienti. Per esempio: acquisti attrezzatura di montagna? Su TimeRepublik puoi trovare magari chi si offre come guida per le escursioni»».

Aspettando i clienti - Ma è ancora prematuro. Un bel sogno, come tanti in questi anni. Per ora, meglio concentrarsi «sui collaboratori interni». E partire piano: ma neanche troppo. 

 

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