Migranti, i rifugi della Protezione Civile non bastano più

In risposta all'aumento degli arrivi al confine sud le autorità prevedono l'installazione di una struttura unica per l'accoglienza temporanea dei migranti
BELLINZONA - Sono stati oltre 700 gli arrivi negli ultimi 4 giorni e circa 400 le persone che hanno alloggiato per una notte nelle infrastrutture della Protezione Civile (PCi) a disposizione in tre Comuni del Mendrisiotto.
Sono questi i numeri che hanno spinto le autorità Cantonali e federali, in particolare il Dipartimento delle Istituzioni, lo Stato Maggiore Cantonale Immigrazione (SMCI) e le guardie di confine, a valutare l'attuazione del piano di azione che prevede l'installazione di una struttura unica capace di alloggiare i migranti in attesa di riammissione semplificata.
In altre parole, vista l'esplosione del numero di arrivi di migranti alla frontiera, si necessitano di più spazi per alloggiare temporaneamente coloro che vengono poi espulsi dal territorio svizzero e riconsegnati alle autorità italiane.
L'aumento, come riferisce il Dipartimento delle Istituzioni, è dovuto a più motivi. Tuttavia la stragrande maggioranza di migranti che entrano in Svizzera sono intenzionati a proseguire il loro viaggio per raggiungere i Paesi del centro e del Nord Europa e quindi, non richiedendo asilo in Svizzera, vengono riconsegnati alle Autorità italiane.
Come viene spiegato nella nota diramata oggi dal DI, questi casi vengono trattati attuando «la procedura di riammissione semplificata», così come stabilito dagli accordi internazionali. In questo caso, per via di questioni legate agli orari di apertura degli Uffici di competenza italiani, può succedere che migranti che devono essere consegnati alle Autorità italiane restino momentaneamente su suolo svizzero e
vengano quindi ospitati in uno dei tre centri previsti dal dispositivo “ACCO”.
Concretamente, per quanto riguarda la realizzazione di una struttura adatta all'accoglienza di questi casi, «al momento sono al vaglio diverse opzioni operative».
«In questo modo - conclude la nota -si potrà rispondere alla nuova situazione e semplificare questioni logistiche, di sicurezza e di relazione con la popolazione. Da parte del Canton Ticino è stata richiesta all’Autorità federale competente l’assunzione di parte delle spese supplementari per la realizzazione di questa struttura, che permetterà una riduzione dei costi di gestione rispetto all’attuale situazione».




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