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MENDRISIO

Retribuzione a cottimo in una lavanderia

L'OCST segnala il caso e il "fascino invasivo dello sfruttamento"
Retribuzione a cottimo in una lavanderia
L'OCST segnala il caso e il "fascino invasivo dello sfruttamento"
MENDRISIO - "Il fascino invasivo dello sfruttamento": così il Sindacato Ocst etichetta il caso, reperito dalla sede di Chiasso del Segretariato OCST di Mendrisio, di una lavanderia chimica che ha modificato alcuni mesi orsono i contr...

MENDRISIO - "Il fascino invasivo dello sfruttamento": così il Sindacato Ocst etichetta il caso, reperito dalla sede di Chiasso del Segretariato OCST di Mendrisio, di una lavanderia chimica che ha modificato alcuni mesi orsono i contratti di lavoro con una parte del personale introducendo la retribuzione a cottimo. "Risulterebbe oltretutto che a chi non abbia accettato la modifica del contratto sia stato disdetto il rapporto di lavoro".

I dipendenti, aggiunge l'OCST, vengono retribuiti con forfait di alcune decine di centesimi per ogni capo di abbigliamento trattato. "Ciliegina sulla torta: questi importi forfettari sono persino comprensivi di vacanze e gratifica". Conseguenza per i lavoratori del passaggio al cottimo: retribuzioni mediamente inferiori alle precedenti, e riversamento sui dipendenti di un'ampia parte del rischio aziendale. "Lavorando a cottimo e non beneficiando più di una retribuzione costante, in caso di minore afflusso di clientela il dipendente subisce una diretta contrazione della retribuzione".

Il Sindacato denuncia: "Nelle pieghe di un mercato del lavoro in costante ebollizione e intorpidimento è purtroppo diventato più agevole occultare pratiche aberranti come quella indicata". Situazioni che portano allo sfruttamento dei lavoratori, pregiudicano l'operato di chi opera correttamente, e aprono le porte alla sostituzione di manodopera locale con personale frontaliero, "maggiormente in grado o disponibile a sopportare condizioni lavorative disagiate per il diverso costo della vita e la precaria situazione occupazionale d’oltre confine".

L’OCST ha denunciato questa situazione alla Commissione tripartita e all’Ispettorato del lavoro, chiedendo che si adottino i provvedimenti del caso. "Occorre in primo luogo scongiurare che si riportino indietro di decenni le lancette del mondo del lavoro, riportando in auge sistemi lavorativi opprimenti. E’ pure indispensabile salvaguardare livelli salariali decorosi oggi sempre più frequentemente minacciati da manovre riprovevoli".

 


 

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