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Silvio Tarchini: "Ecco come sono diventato ricco"

I milionari si alzano presto e parlano poco. Lo dice un recente studio americano. E la conferma arriva anche dal guru dell'imprenditoria ticinese
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Silvio Tarchini: "Ecco come sono diventato ricco"
I milionari si alzano presto e parlano poco. Lo dice un recente studio americano. E la conferma arriva anche dal guru dell'imprenditoria ticinese
MENDRISIO - Come si diventa milionari? Alzandosi presto e parlando poco. È quanto emerge da una ricerca condotta da un importante giornalista americano. Sotto la lente, ben 500 Paperon de' Paperoni, dal re dell'acciaio Andrew Carnegie al magna...

MENDRISIO - Come si diventa milionari? Alzandosi presto e parlando poco. È quanto emerge da una ricerca condotta da un importante giornalista americano. Sotto la lente, ben 500 Paperon de' Paperoni, dal re dell'acciaio Andrew Carnegie al magnate dell'auto Henry Ford. Ma è davvero questo il segreto delle persone di successo? Il ticinese Silvio Tarchini, 71enne guru dell'imprenditoria su scala planetaria, concorda. "Ho le mie sfumature - dice -. Dal lavoro non stacco mai. Neanche quando sono in vacanza".

Lei si alza davvero così presto?
"Non esageratamente. Però mantengo una regolarità. La mia sveglia suona alle 7. E alle 8 sono in ufficio. Uno che vuole fare carriera non può presentarsi dai suoi dipendenti alle 10".

A che ora va a letto?
"Le mie 8 ore le dormo sempre. Ne ho bisogno. Cerco di andare a dormire relativamente presto alla sera. L'importante è l'equilibrio".

Quanto tempo resta al lavoro in media?
"Una dozzina di ore. Me ne vado spesso attorno alle sette e mezza di sera".

Silvio Tarchini è uno che parla poco?
"Se vuoi essere un imprenditore di successo, devi imparare a tenerti per te certe informazioni. La discrezione deve stare al primo posto".

Quanto conta la fortuna sulla strada verso il successo?
"Ha un certo valore. Ma bisogna sapersela meritare. C'è chi ha un colpo di fortuna, inizia a fare affari d'oro, ma poi se ne sta per 6 mesi all'anno in vacanza, delegando tutto ad altri. E così, dopo qualche tempo, l'attività va in malora. Se non sei costante, il successo ti sfugge di mano".

Ha accennato alle sue vacanze...
"Sì. Io viaggio molto e me ne vanto. Però quando sono in ferie dedico almeno due ore al giorno alla lettura delle email e alle telefonate. Quando mi chiamano dall'ufficio, io rispondo a qualsiasi ora, anche se mi trovo in spiaggia dall'altra parte del mondo. È capitato in Cina, alle Isole Eolie, ovunque... Il lavoro è lavoro".

La sua vita privata ne risentirà parecchio.
"Io sono uno che si diverte lavorando. È dal 1967 che sono in pista. Ed è da allora che mi comporto così. Mi sembra che i fatti mi diano ragione".

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