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CANTONE / COLOMBIA

"L'oro sporco dei narcos colombiano è stato raffinato dal Ticino"

Un’inchiesta per riciclaggio dell’agenzia colombiana delle dogane porta a due raffinerie del Mendrisiotto
"L'oro sporco dei narcos colombiano è stato raffinato dal Ticino"
Un’inchiesta per riciclaggio dell’agenzia colombiana delle dogane porta a due raffinerie del Mendrisiotto
LUGANO - L’oro dei narcotrafficanti colombiani in Ticino? Di passaggio, certo. Di casa, forse. Sono tante le piste che ha seguito la Direzione delle imposte e delle dogane nazionali (Dian) colombiana, nel ricostruire il flusso delle ricche...

LUGANO - L’oro dei narcotrafficanti colombiani in Ticino? Di passaggio, certo. Di casa, forse. Sono tante le piste che ha seguito la Direzione delle imposte e delle dogane nazionali (Dian) colombiana, nel ricostruire il flusso delle ricchezze “ripulite” dal cartello di Medellin. E almeno due portano nel nostro cantone: alla Argor-Heraeus Sa di Mendrisio e alla Valcambi SA di Balerna. Le due aziende ticinesi, come riferisce la rivista colombiana “Dinero”, avrebbero raffinato fino al 2012 oro proveniente da una lavanderia “di fiducia” dei narcos, dal nome evocativo:  la fonderia Escobar di Medellin, città-roccaforte del più famoso trafficante di tutti i tempi. Le cifre sono da capogiro: centinaia di milioni di dollari in oro che, come riferito ieri da Le Matin Dimanche, attraverso vari passaggi i narcos sarebbero riusciti a portare in Ticino negli anni e a far sparire, di qui, chissà dove. 

Quella che emerge è solo la punta ticinese dell’iceberg, in un’inchiesta che sta scuotendo la Colombia e che è cominciata ben cinque anni fa. Per gli inquirenti, non c’è dubbio: l’oro apparterrebbe ai narcos, acquistato con i proventi del traffico internazionale di droga. Documenti in possesso del domenicale romando dimostrerebbero che 261 milioni di dollari in oro provenienti dalla “Escobar” sarebbero passati nel 2010 dalla Argor-Heraeus; 27 milioni dalla Valcambi nel 2011, altri 6 nel 2012. Contattata da 20 minuti, l’azienda «non rilascia per ora alcuna dichiarazione» e si limita a ribadire che «tutti i nostri clienti vengono selezionati secondo le regole nazionali e internazionali, quindi i contratti in essere sono legalmente ineccepibili».

 

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