Quelli che hanno perso tutto

Marco Brusa: "Piango sulle mie 35 barche". Fabio Regazzi: "Abbiamo subito un danno importante"
Marco Brusa: "Piango sulle mie 35 barche". Fabio Regazzi: "Abbiamo subito un danno importante"
GORDOLA - "Abbiamo perso tutto, mi viene da piangere". Sono le parole di Marco Brusa, proprietario di un cantiere nautico andato in fumo nel rogo al capannone nel quale erano attive diverse ditte.
"Avevamo appena finito di mettere a posto tutto. Avevamo appena pulito e verniciato gli uffici, fatto modifiche e investito tempo e denaro" spiega Brusa. Il capannone è lo Zero7, ormai completamente distrutto dalle fiamme: "Ha cominciato a bruciare stanotte verso le 4. Quando sono arrivati i pompieri ormai c'era poco da fare. Cercare di salvare il salvabile, con il capannone in quelle condizioni, era fin troppo rischioso. Si è fatto il possibile, ma noi abbiamo perso tutto".
Un cantiere nautico spazzato via. Doveva essere l'eredità di un padre a suo figlio - "Aveva da poco rilevato l'azienda mio figlio - prosegue Brusa -. Investendo tante energie. Piango sulle 35 barche andate in fumo. Alcune erano arrivate settimana scorsa e i clienti non le avevano nemmeno viste".
Fabio Regazzi - “Sono stato svegliato di soprassalto intorno alle 5:00 della mattina da un mio collaboratore. Abito lì vicino e mi sono precipitato. Ho constatato purtroppo quello che stava accadendo, un inferno.”
A parlare è il consigliere nazionale Fabio Regazzi, titolare della Regazzi Sa, proprietaria del capannone che questa mattina è andato in fiamme a Gordola. Per ironia della sorte la zona dove è ubicato il capannone è denominata proprio “Inferno” . “Appena arrivato ho incrociato e parlato con qualcuno dei proprietari delle attività localizzate nel capannone, in particolare con il titolare della Brusa Nautica. Altri non sono riuscito ancora a raggiungerli. Siamo tutti accomunati da questo avvenimento, tutti sotto pressione e sotto choc.”
Nel capannone secondo Regazzi sarebbero state colpite sette ditte, oltre alla Brusa, almeno un garage, un gommista.
“La prima constatazione da fare – continua Regazzi - è in ogni caso positiva. Perché fortunatamente non c’è stato nessun ferito, la seconda è evidentemente la compartecipazione e il dolore per chi si è visto in poco tempo distruggere tutto quello che aveva investito nella sua attività. Siamo costernati e addolorati per quello che è successo. Anche noi abbiamo subito un danno importante. Adesso bisogna però ripartire. Per il resto è ancora presto stabilire i danni o le cause. Non abbiamo ancora idea di quello che è accaduto lì dentro.”
Verso la normalità - Intanto i pompieri sono tuttora all'opera per spegnere e raffreddare gli ultimi roghi rimasti. In diversi punti le fiamme hanno trovato modo di riattizzarsi. Bruciano alcuni copertoni e i pompieri si stanno preoccupando anche di sollevare le lamiere per raffreddare le braci sottostanti. Un intervento impegnativo che con buone probabilità si protrarrà fino a domani.
La situazione sta lentamente normalizzandosi. Come riferito dai pompieri di Locarno in un comunicato, parte dei vigili del fuoco ha fatto rientro in caserma.
I pompieri di Tenero-Contra e Locarno rimasti sul posto stanno continuando lo spegnimento dei focolai, con l’ausilio di una ruspa che, rimuovendo le macerie, permette ai militi di attaccare le fiamme alla base.
I pompieri hanno impiegato parecchi apparecchi di protezione della respirazione per poter avvicinarsi al rogo in piena sicurezza.
Si prevede che i lavori continueranno per tutto il pomeriggio.
Seguirà il ripristino di tutto il materiale e di tutti i veicoli impiegati, lavoro importante che permetterà di rimettere in uso le attrezzature utilizzate.









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