Si teme un nuovo mega-tsunami: «Farebbe 200mila vittime»

Il Consiglio centrale per la gestione delle catastrofi ha redatto le stime delle conseguenze di un ipotetico terremoto di magnitudo 9
TOKYO - Quasi 200mila persone potrebbero perdere la vita nell'eventualità di un mega-tsunami innescato da un terremoto di magnitudo 9 lungo le faglie della Fossa del Giappone e della Fossa delle Curili (Chishima), a nord dell'arcipelago. Lo rivelano le ultime stime governative redatte dal Consiglio centrale per la gestione delle catastrofi.
Le stime segnalano come eventi sismici di massima intensità si verifichino lungo queste faglie ogni 300-400 anni: l'ultimo risalirebbe al XVII secolo, il che colloca il Paese in una finestra temporale ad alto rischio.
Secondo le proiezioni del 2021, in caso di scosse notturne a fine inverno - condizioni che renderebbero ancora più difficoltosa l'evacuazione a causa della neve - le onde di tsunami potrebbero travolgere la costa pacifica da Hokkaido a Chiba, con conseguenze drammatiche, provocando almeno 199 mila decessi per un sisma nella Fossa Giapponese e 100.000 per uno nella Fossa delle Curili.
Anche tra chi riuscirebbe a mettersi in salvo, migliaia di persone resterebbero esposte a pericoli secondari: 42mila sopravvissuti al terremoto della Fossa del Giappone e 22mila a quello delle Curili potrebbero soccombere all'ipotermia a causa delle temperature rigide. Tuttavia, il Consiglio sottolinea che un'adeguata preparazione potrebbe ridurre le vittime di almeno l'80%.
«È fondamentale che i residenti nelle zone a rischio tsunami pensino già oggi a come evacuare nei mesi invernali», ha dichiarato allo Yomiuri Shimbun Masahiro Nemoto, specialista in prevenzione dei disastri e docente presso il Japanese Red Cross Hokkaido College of Nursing.
Nell'ultima settimana il Giappone ha registrato più scosse di forte intensità lungo le coste settentrionali. L'8 dicembre un terremoto di magnitudo 7,5 ha colpito il tratto di mare davanti alla prefettura di Aomori, provocando onde di tsunami modeste, interruzioni ferroviarie e decine di feriti lievi. Ieri è stata rilevata un'altra scossa significativa di magnitudo 6,7 al largo dell'Honshu settentrionale, con un'allerta tsunami emessa e poi revocata dall'Agenzia meteorologica nazionale (Jma), confermando l'intensa attività sismica nell'area e mantenendo alta la guardia delle autorità e della popolazione.



