Licenziato il direttore dell'Istituto Sant'Angelo Loverciano, VPOD preoccupato

CASTEL SAN PIETRO - Il Sindacato è vivamente preoccupato per il licenziamento del direttore dell’Istituto S. Angelo Loverciano, in carica solamente da pochi mesi. L'istituto sociale si occupa dell'educazione di minorenni disabili o con problematiche sociali e, sebbene privato, viene interamente sussidiato dal Cantone per svolgere compiti di interesse pubblico.
Presidente del Consiglio di Fondazione della struttura è l'avvocato Egidio Centonze, mentre ne fanno parte Monsignor Piergiacomo Grampa, vescovo di Lugano, Ezio Foglia, Alessandro Mele, Suor Alda Maria Biaggi, Albino Zgraggen e Ettore De Lorenzi in qualità di rappresentante dello Stato.
La gestione è affiadata ad una Fondazione privata, vicina a Comunione e Liberazione, creata nel 2007 e che ha progressivamente preso il posto delle suore di Ingenbohl nella direzione dell'Istituto, "dimostrando purtroppo una conduzione assolutamente dilettantesca e problematica dello stesso", come denuncia il VPOD, che da tempo afferma di aver segnalato all’Ufficio invalidi del DSS e all'Ufficio educazione speciale del DECS le mancanze gestionali dell'Istituto. Tra queste l'intromissione di membri del Consiglio di fondazione nella gestione pedagogica, la non sottoscrizione del contatto collettivo di lavoro delle Istituzioni sociali del Canton Ticino e il precariato di gran parte del personale, che viene licenziato a fine di ogni anno scolastico ed eventualmente riassunto all'inizio dell’anno successivo (salario versato per 11 mesi).
Dopo le segnalazioni il Cantone era intervenuto presso la Fondazione e aveva di fatto imposto l’assunzione di un Direttore con la necessaria formazione. "Evidentemente" denuncia il Sindacatpo VPOD "il fatto che il nuovo Direttore sapesse e volesse fare il suo mestiere ha dato fastidio al Consiglio di Fondazione". Il VPOD auspica un nuovo intervento dell'autorità cantonale "per ripristinare una conduzione professionale e adeguata alla missione d'interesse pubblico che l'Istituto deve svolgere e per introdurre condizioni di lavoro analoghe a quelle vigenti nel settore sociale".
Foto Ti-Press Gabriele Putzu




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