Patente alle stelle: costa un sacco di soldi

Con il nuovo sistema a due fasi i costi sono aumentati ulteriormente. Vanno messi in preventivo minimo tra i 2.000 e i 3.000 franchi. Quasi 1.000 franchi in più rispetto al passato. Malumori tra i giovani.
CAMORINO – Un minimo che oscilla tra i 2.000 e i 3.000 franchi. È quanto serve a un giovane ticinese per avverare il sogno della patente dell’auto. Una spesa che lievita sempre di più. Perché se da una parte c’è da considerare l’aumento delle tariffe dei maestri conducenti (una lezione oggi può costare anche 85-90 franchi), dall’altra si nota come dopo l’introduzione della patente a due fasi, nel 2006, vadano messi in preventivo almeno 600 franchi in più rispetto al recente passato.
Malumori - Brontolano i 18enni del terzo millennio. Perché dati alla mano, con la nuova legge federale, i costi per raggiungere la patente hanno subito una netta impennata. Circa 20 franchi per l’esame della vista, 120 per il corso samaritani, tra i 200 e i 250 per il corso di sensibilizzazione. Tra i 100 e i 200 franchi per prepararsi all’esame teorico. Poi le lezioni pratiche di scuola guida. C’è chi ce la fa anche senza maestro, esercitandosi con i famigliari, ma la maggior parte dei candidati necessita di almeno 10 lezioni presso un maestro conducente. E le tariffe si aggirano sempre attorno agli 80 franchi. Dal 2006 la vera novità consiste nel fatto che, una volta conseguita la patente, i giovani devono seguire due giornate di formazione complementare organizzate da Automobil Club Svizzero o da Touring Club Svizzero. E i prezzi oscillano tra i 320 e i 370 franchi per ogni giornata, con sconti per chi ha un famigliare socio di uno dei due club. A tutto questo vanno aggiunte le spese burocratiche che, complessivamente, si aggirano attorno ai 200 franchi. Senza contare che molti candidati alla patente necessitano di diverse ore lezioni supplementari e, magari, sono anche costretti a rifare l’esame.
Macchina da soldi - “È vero, fare la patente oggi costa di più. Ma forse, visti i primi risultati, vale la pena”. Paolo Colombi, membro dell’associazione svizzera maestri conducenti, mostra una certa solidarietà nei confronti dei molti giovani contrariati dai costi da sostenere per ottenere l’agognato certificato. “Il problema – dice – è che tanti continuano a pensare che i nuovi corsi introdotti di recente siano un modo per fare soldi e basta. Invece, quello che si vuole fare è sensibilizzare i giovani il più possibile”. Il fatto che, stando a diverse segnalazioni, gli esaminatori sarebbero diventati molto più rigidi rispetto al passato non lo sorprende più di tanto: “Quando c’è di mezzo la sicurezza bisogna essere severi. Non c’è alternativa. Non credo proprio che gli esaminatori si divertano a bocciare i ragazzi solo per incassare più soldi”. Eros Martella, membro di comitato dell’associazione svizzera maestri conducenti, aggiunge la sua impressione globale: “Ridurre solo ai costi la formazione di guida significa banalizzare la situazione attuale e dare un calcio alla sicurezza. Mi dà fastidio sentire confronti continui sulle tariffe dei maestri conducenti. Purtroppo il percorso per ottenere la patente era diventato qualcosa da terminare più in fretta possibile. Adesso si sta tentando di abbattere questa mentalità. Vogliamo parlare di costi? Allora ditemi quanto costa un incidente, oppure quanto costa una vita umana…”
Banalizzazione - Alvaro Franchini, della polizia stradale lo aveva dichiarato proprio a Ticinonline qualche settimana fa. “Stiamo raccogliendo i primi frutti dopo l’introduzione della patente a due fasi. Gli incidenti in cui sono coinvolti giovani sono calati nel 2010”. Renato Gazzola, segretario del Touring Club Svizzero, sezione Ticino rincara la dose. “Fino a qualche tempo fa si è banalizzato a dismisura il percorso per ottenere la patente. Oggi è impensabile che uno possa circolare in auto senza le dovute nozioni. Bisogna fare il possibile affinché la sicurezza di tutti sia garantita. Se un ticinese fa le cose come si deve, oggi come oggi, per fare la patente spende almeno 3.000 franchi”. Gazzola riconosce che a far lievitare i costi siano, oltre alle tariffe dei maestri conducenti, le due giornate di corso imposte ai neopatentati. “Noi lottiamo per tenere bassi questi prezzi. Ma la gente deve sapere che i costi che ci sono dietro sono enormi. Noi abbiamo speso circa 800mila franchi per adeguare le piste e oltre 70mila franchi per formare i monitori. La qualità, insomma, si paga”.




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