La Scuola superiore medico-tecnica compie dieci anni

Per ricordare e festeggiare il decimo anniversario della scuola, lunedì 29 maggio 2006 alle ore 20.15 nell’Aula magna della Scuola specializzata per le formazioni sanitarie e sociali di Canobbio-Trevano (ex-Scuola di diploma), si presentano e si discutono due libri che, per i temi che trattano e per la forza della loro testimonianza, impongono una riflessione sul rapporto col diverso, sul quale incombe, anche nelle società più evolute, il pericolo della disumanità, che va prevenuta e repressa.
Arnaldo Benini, neurochirurgo, ha tradotto e curato l’autobiografia - uscita in Germania nel 1921 - del noto scrittore Jakob Wassermann, Il mio cammino di tedesco ed ebreo. Essa è un documento sul dramma di sentirsi profondamente ebreo e tedesco in una società che si avvia agli orrori della violenza razzista. L’autobiografia di Wassermann è una grande (per Claudio Magris una “straordinaria”) opera letteraria e un eccezionale documento storico. Jakob Wassermann analizza e descrive i propri sentimenti d’ebreo, perseguitato nel paese di cui si sente partecipe. Egli avverte con grande anticipo l’influsso che l’aberrazione culturale può avere sulla condotta collettiva: già nel 1921 egli, inascoltato e quasi deriso, ammonisce che si è sull’orlo di una catastrofe.
Gianangelo Palo, psicoanalista e cultore di etica, soprattutto nella sua prospettiva di dimensione laica legata al metodo, ha curato ed in parte scritto il libro “Il ponte” dove viene narrata la messa in comune di diverse professionalità che hanno cercato quello che unisce più che quello che divide per riuscire a produrre uno strumento di lavoro per psicoterapeuti, fisioterapisti, ergoterapisti e per tutti coloro che sono sensibili alle professioni di cura.
Perché il connubio fra opere così diverse? Perché da entrambe si capisce il valore fondamentale del rapporto, del dialogo e della convivenza con gli altri e con i diversi. Perché le varie discipline della Scuola superiore medico-tecnica di Trevano perseguono un percorso di cura volto alla valorizzazione delle particolarità d’ogni persona, secondo il principio che la diversità non deve allontanare ma unire. Ed infine perché Arnaldo Benini e Gianangelo Palo sono docenti della scuola.
Il cammino che noi proponiamo tende a fare stare assieme realtà così diverse da essere a volte avvertite come contrapposte: fisicità e psiche, meccanica del corpo, desideri della mente. Quale strategia usare per approfittare delle ricchezze d’ogni presenza? Come rispettare le differenze che permettono un dialogo autentico? Questi sono i temi da sviluppare presentando due opere che, pur tanto diverse, convergono su di un principio etico fondamentale: ricercare negli uomini quello che unisce e non quello che divide.
Si tratta di un’attitudine al dialogo fra fisica e psicologia, meccanica e anima, mente e cervello in una sintesi che riflette la realtà dell’essere umano. Ignorare questo principio apre le porte alla disumanità.
La riabilitazione e tutte le professioni che si occupano del benessere materiale e spirituale dell’uomo sono arricchite se si accetta l’altro, il diverso da noi, come opportunità e non come minaccia.
Questa serata può essere uno spunto per riflessioni, punti di vista, emozioni e stati d’animo su uno dei temi fondamentali delle società attuali: il rapporto col diverso.
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