Mesoraca sotto accusa: ‘Ndrangheta in Ticino?

"Quel che preoccupa - permettono ancora i due deputati - è il sostrato culturale che si viene a creare con questa cieca tolleranza; un terreno di cultura che può portare ad una vera e propria criminalità: senza una tempestiva repressione e rieducazione ai nostri valori sociali la piccola delinquenza cresce. Già nel 1998, secondo il Procuratore Pubblico Franco Lardelli, a Lamone hanno vissuto individui che intrattenevano stretti legami con la Ndrangheta, e sempre lo stesso PP in unintervista nellaprile dello stesso anno affermava: Abbiamo limpressione che ci sia un tentativo di mandare in Ticino dal Sud Italia una schiera di giovani soldati con il compito di reclutare ed istruire i giovani di qua ( ). Era lanno del processo ai cugini Andali: narcotraffico, furti, estorsioni, territorio protetto nel Luganese, testimoni che ritrattavano terrorizzati e quel che era peggio normali cittadini che sembravano intimoriti, reticenti a parlare quasi Lamone fosse ridotta ad una Corleone nostrana. Da allora gli eventi criminosi si sono susseguiti nel tempo".
"Leventuale natura delittuosa del rinvenimento del giovane V.M. sul Colle di San Zeno a Lamone il 24 febbraio 2001 rimane a tuttoggi da chiarire. Le voci - vox populi - di regolamenti di conti, atti intimidatori e estorsioni echeggiano e si susseguono in modo preoccupante in tutto il Sottoceneri; il Bellavista di Balerna, la Vecchia Volpe di Taverne, il Bar Caravella a Lugano-Cassarate per arrivare allesplosione dolosa della notte di Capodanno che ha polverizzato lOsteria Vittoria a Taverne, fatto che ha messo in grave pericolo di vita persone residenti nelle adiacenze. Le prime indicazioni fornite dagli inquirenti confermano che gli autori materiali dellesplosione dolosa di Taverne sono pregiudicati e membri di un clan malavitoso calabrese attivo nel Varesotto; le ramificazioni della Ndrangheta nel Varesotto sono da anni note e non sorprende".
"Siamo convinti che la comunità calabrese in Ticino conta moltissimi elementi perfettamente onesti e integrati e del tutto estranei alle frange di criminalità endogena, che purtroppo per notorietà sta prevaricando la buona fede della comunità calabrese. Ma anche loro, e anzi soprattutto loro, devono essere convinti di una cosa: lomertà non fa parte delle tradizioni ticinesi e svizzere. E cè la netta impressione che certe frange criminali godano fin troppo dellomertà fra i compaesani: il modo migliore per la comunità dei Mesoraca di liberarsi dal rischio di spiacevoli sospetti è dunque di denunciare i delinquenti, anche se sono vicini alla famiglia. Diversamente si diventa complici".
Ciò premesso Etter e Gobbi pongono cinque domande al Consiglio di Stato. Vediamole.
"Alla nostra interrogazione no 151.02 del 20 agosto 2002 Ramificazioni della Ndrangheta in Ticino: quale presenza delle organizzazioni malavitose nel nostro Cantone? Con risoluzione no 4118, si risponde fra laltro: Ogni qualvolta si ha notizia da parte di altre autorità di polizia della presenza in Ticino di personaggi dubbi, con precedenti allestero o legati a gruppi malavitosi, da parte della polizia cantonale vengono intrapresi i passi destinati allallontanamento. In mancanza di queste notizie il territorio cantonale è monitorato attivamente o tutto va bene?
"In unintervista del 3 gennaio u.s. il sindaco di Taverne Brenno Ronchetti, oltre ad invitare lautorità giudiziaria e la polizia a tutelare maggiormente la popolazione, chiede chiarezza: In effetti è da qualche anno che si sente parlare di clan di persone di origine calabrese che si muovono ai limiti della legalità. È giunto il momento per verificare se queste voci sono vere. Considerate le preoccupazioni più volte espresse dal Procuratore pubblico Franco Lardelli nel 1998, il susseguirsi di fatti e fatterelli illegali legati a persone di origine calabrese, cosa è stato fatto e viene fatto per monitorare questo ambiente a rischio? Cosa è stato fatto e viene fatto per combattere la troppa omertà?"
"Nel rapporto dattività 2001 della Polizia cantonale ticinese, al capitolo della polizia giudiziaria, si segnala come la mole di lavoro svolta in ambito investigativo abbia grandemente limitato lattività di prevenzione, obbligando gli agenti a svolgere quasi unicamente attività di tipo reattivo.Con il nuovo assetto organizzativo della Polizia Giudiziaria lattività di prevenzione potrà essere espletata attivamente con uomini e mezzi adeguati? In caso affermativo a partire da quando?"
"La polizia italiana è concorde nellaffermare che presto anche il Ticino si troverà confrontato con rapine violente nelle abitazioni private perpetrate da stranieri di provenienza balcanica e caucasica, che operano in gruppi e che risiedono illegalmente in Italia. Per far fronte a queste tendenze e proiezioni future cosa si intende fare per garantire la protezione delle persone e dei beni privati?"
"Il concetto di polizia di prossimità elaborato nel contesto della riorganizzazione della polizia cantonale non è superato dalle tendenze e proiezioni future della criminalità?"




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