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SVIZZERAAltre sanzioni contro Russia e Bielorussia

13.04.22 - 14:45
Il Consiglio federale ha deciso di allinearsi all'Unione europea. In conferenza stampa Guy Parmelin ha spiegato perché.
AFP
Altre sanzioni contro Russia e Bielorussia
Il Consiglio federale ha deciso di allinearsi all'Unione europea. In conferenza stampa Guy Parmelin ha spiegato perché.
Sarà vietato importare diversi beni ed esportarne altri. Sanzionate oltre 200 persone - tra cui le figlie di Putin - e una ventina di organizzazioni.

BERNA - Il Consiglio federale ha deciso di allinearsi alle nuove sanzioni dell’UE contro la Russia e la Bielorussia. Inoltre, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha emesso sanzioni finanziarie e restrizioni di viaggio nei confronti di altre 200 persone. Le modifiche alle ordinanze che istituiscono i provvedimenti entrano in vigore alle 18.00 di oggi (13 aprile).

Import ed export limitati - Dato il perdurare dell’aggressione militare russa in Ucraina e i chiari indizi delle atrocità compiute a Bucha, venerdì scorso l’UE ha approvato ulteriori sanzioni nei confronti della Russia e alcune misure nei confronti della Bielorussia. Si tratta del quinto pacchetto di sanzioni, che contiene misure concernenti i beni, le finanze e i trasporti. Sono previsti in particolare il divieto d'importare carbone e altri beni che rappresentano importanti fonti di reddito per la Russia (legno, cemento, frutti di mare, vodka, ecc.) e il divieto di esportare cherosene e altri beni che potrebbero contribuire a potenziare le capacità industriali russe, come robot industriali e alcuni prodotti chimici.

Altre sanzioni - Inoltre, l’UE ha emanato divieti per quanto riguarda l’aggiudicazione di appalti pubblici, nuove sanzioni finanziarie contro i trust e il divieto di fornire sostegno economico alle istituzioni pubbliche russe. A ciò si aggiungono il divieto, per le imprese di trasporto russe e bielorusse, di trasportare merci nel territorio dell’UE e il divieto di accedere ai porti europei per le navi russe.

Trasporto merci, divieto non necessario - Come anticipato, il Consiglio federale ha deciso oggi di allinearsi alle nuove misure europee contro Russia e Bielorussia. L'unica eccezione è rappresentata dai divieti concernenti i trasporti che, data la posizione geografica della Svizzera, non sono necessari. Il DEFR sta apportando le necessarie modifiche all’ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina e all’ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia.

Anche le figlie di Putin sulla lista nera - In aggiunta, il DEFR ha approvato nuove sanzioni contro 217 persone e 18 organizzazioni. Si tratta in particolare di esponenti del mondo politico, economico, della comunicazione, della propaganda e dell’esercito, nonché di alcuni gruppi di oligarchi e i loro famigliari, tra cui due figlie del presidente Putin. In questo modo la lista svizzera delle sanzioni è perfettamente conforme a quella dell’UE.

Poche persone legate alla Svizzera - Un elenco (redatto dall'Ue e ripreso dalla Svizzera) che ora conta un migliaio di persone, «la maggior delle quali non hanno alcun legame con la Svizzera», secondo Erwin Bollinger, responsabile delle relazioni economiche bilaterali per la SECO. Oltre 100 persone, ad esempio, sono membri dei Parlamenti delle autoproclamate regioni autonome di Donetsk e Lugansk. Insomma, le sanzioni commerciali (esportazioni e importazioni) e finanziarie (sospensione dello Swift e misure contro la banca centrale russa) sono molto più importanti di quelle contro le persone.

Sanzioni sopportabili... - «Queste misure avranno un impatto anche sulla nostra economia - ha ammesso nel corso della conferenza stampa di presentazione delle sanzioni Guy Parmelin - ma saranno sopportabili». Il responsabile del DEFR è consapevole che alcune industrie «saranno più toccate di altre». Ma le esportazioni in Russia nei settori toccati dalle sanzioni sono già piuttosto limitate, secondo Parmelin: «Nel 2021 le esportazioni di cherosene in Russia rappresentavano solo lo 0,6% del totale di cherosene esportato.

...non per tutte le aziende - In compenso, per le imprese che commerciano "beni che possono rafforzare le capacità industriali russe”, Parmelin ha riconosciuto che alcune aziende svizzere molto specializzate potrebbero subire un impatto «sproporzionato». Per quanto riguarda le importazioni di carbone, la Svizzera è poco dipendente dalla Russia. In generale, i divieti all'importazione non dovrebbero avere un impatto significativo sull'economia svizzera.

C'è chi parla e chi fa - «Ci sono Stati che annunciano sanzioni e ci sono Stati che le applicano», ha concluso Parmelin rispondendo alle critiche di passività mosse nei confronti della Svizzera. Assicurando quindi che il nostro Paese fa parte del secondo gruppo, «più discreto nei proclami ma non nell'operatività».

Le sanzioni saranno utili? - Ma in fin dei conti tutte queste sanzioni serviranno a mettere fine alla guerra? Un interrogativo che si impone e che anche i giornalisti presenti alla conferenza stampa hanno posto al consigliere federale. Il quale non ha potuto far altro che rispondere: «Solo il futuro ce lo dirà. Né il Consiglio federale, né il sottoscritto lo possono sapere».

Hanno partecipano alla conferenza stampa Guy Parmelin, consigliere federale e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), e Erwin Bollinger, ambasciatore e capo del campo di prestazioni Relazioni economiche bilaterali della SECO.

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COMMENTI
 

emib53 2 anni fa su tio
Ma quanti egoisti commentano qui, gli stessi che non hanno avuto rispetto per i morti di Covid ora non lo hanno per quelli della guerra. Le sanzioni è uno dei modi per aiutare gli ucraini e costa un piccolo sacrificio a ciascuno di noi

F/A-19 2 anni fa su tio
Risposta a emib53
Io invece sono dell’idea che le questioni tra Ucraina e Russia se le devono risolvere loro, nessuno ha detto all’Ucraina di staccarsi e rendersi indipendente con tutti i casini che comporta. Vedi quando i catalani hanno cercato di rendersi indipendenti come ha risposto Madrid. Vedi quando ad Israele hanno dato un confine cosa ancora adesso succede, guerre infinite. Si sa benissimo che una terra non può tirare dei confini come cavolo vuole senza pagare pegno. Prova a pensare una Lombardia che diventa Svizzera perché conviene ad entrambi, pensi che Roma non porti l’esercito a rivendicare qualcosa? Mah, pensiamo un po’ più in là del nostro naso così comprenderemo meglio quello che ci succede.

Fkevin 2 anni fa su tio
Ma che banda di pecoroni. Tutti a 90 dietro all'unione europea. Vogliono far fallire la svizzera? Manca poco e ci riusciranno. Teste di ....

Monolite 2 anni fa su tio
Ma questi politici vogliono far affondare la svizzera o vogliono a tutti i costi entrare nell UE o nella Nato forse bisogna ricordardagli che siamo neutrali !!!

Duca72 2 anni fa su tio
Bravi !

Sara788 2 anni fa su tio
Ed ecco i effetti avversi del vaxxino ignoranza dilagante! comunque dalle ultime stime gli unici paesi a rimettersi sono quelli che stanno sanzionando la Russia! Siamo sempre più simili al film Idiocracy!

Tiki8855 2 anni fa su tio
l'isteria è purtroppo contagiosa...

Tiki8855 2 anni fa su tio
ignoranti

Robi57 2 anni fa su tio
Pecoroni

blitz65 2 anni fa su tio
somari
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