Scarsa offerta e domanda elevata: ecco perché i prezzi delle abitazioni sono destinati a salire

Il presidente della direzione di Raiffeisen Heinz Huber non intravvede alcuna distensione
Il presidente della direzione di Raiffeisen Heinz Huber non intravvede alcuna distensione
SAN GALLO - I prezzi degli immobili in Svizzera, già elevati, dovrebbero salire ancora secondo il presidente della direzione di Raiffeisen Heinz Huber: non si intravvede alcuna distensione, ha affermato in un'intervista pubblicata oggi dalla "NZZ am Sonntag".
La forte domanda di abitazioni di proprietà ha spinto in alto i prezzi, e l'epidemia di Covid-19 ha ulteriormente rafforzato la tendenza. Fintanto che l'offerta è scarsa e la domanda elevata, è inevitabile che i prezzi aumenteranno ancora, ha detto Huber.
Tuttavia, nonostante il boom immobiliare, attualmente non sussiste il rischio di un surriscaldamento del mercato. La domanda viene generata soprattutto da persone che vogliono vivere loro stesse nell'abitazione, e non attraverso la speculazione. La tesaurizzazione di terreno edificabile oggi non esiste quasi più.
Le banche Raiffeisen dispongono del maggiore portafoglio d'ipoteche in Svizzera. Alla domanda se ciò non gli causa insonnia, Huber ha ricordato che la banca ha principi molto conservatori nel campo dei prestiti ipotecari.
Nella proprietà abitativa il rapporto prestito/valore si situa mediamente appena al 60%. E la quota d'immobili di rendita come stabili di appartamenti in locazione o uffici si attesta attualmente a meno di un terzo presso le banche Raiffeisen, ha spiegato. Inoltre i rischi sono geograficamente ben diversificati.
Molti immobili vengono tra l'altro ceduti alla prossima generazione tramite anticipo ereditario. Chi non ha questa possibilità incontra difficoltà ad acquistare un immobile. Ciò vale anche per persone con un reddito medio.
I tassi ipotecari sono storicamente ancora molto bassi. «Non vedo indizi di un possibile aumento significativo nei prossimi tempi», ha affermato il Ceo di Raiffeisen.





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