Il marito di Natalie: “L’hanno uccisa le autorità”
L’uomo ha ricevuto una lettera della moglie poco prima del suicidio. In essa la donna esprimeva un forte disagio. “Un urlo d’aiuto ignorato da tutti”
ZURIGO - Mike K. ha un foglio tra le mani. L’ultima lettera scritta da Natalie K., sua moglie, prima di togliersi la vita. La donna, che il primo dell’anno aveva soffocato i suoi due figli, si era suicidata venerdì scorso in carcere. Il marito, anche lui in prigione per delle frodi effettuate su internet, esprime al “Blick” la sua rabbia e accusa la giustizia zurighese. “Tutti sapevano dei suoi propositi suicidi. La Giustizia di Zurigo l’ha lasciata morire”.
L’ultima lettera - Le ultime parole della donna sono chiare e fanno riflettere. “Oggi ho avuto una riunione d’emergenza con lo psichiatra, ma mi ha concesso solamente 5 minuti. Natalie continua con la sua accusa: “Come sempre non mi ha veramente ascoltato, mi ha dato un appuntamento per la prossima settimana e mi ha prescritto nuovi medicamenti”.
2 giorni prima di morire - La lettera è datata 5 agosto. 2 giorni prima del suo suicidio. In essa si legge la disperazione di Natalie. Un urlo di richiesta d’aiuto rimasto inascoltato. “Ho detto al mio psichiatra che non ce la facevo più. Che stavo affondando ogni giorno di più. Che non avevo più speranza. Ma lui non ha avuto nessuna reazione”.Lo scritto di Natalie è stato consegnato al marito nel pomeriggio di venerdì. 2 ore prima che la donna si suicidasse. Mike K. è arrabbiato e accusa: “La cosa peggiore è stata che non ho potuto far nulla per aiutarla”.
Potevano comunicare solo per iscritto - Visto che entrambi si trovavano in prigione, la coppia poteva sentirsi solo via lettera. Telefonate e visite erano vietate. 4 ore dopo che il dramma si era consumato Mike fu convocato dal direttore del carcere. “Ho subito pensato a qualcosa di brutto”.
Lotta contro le autorità - Dopo aver perso i due figli e venerdì la moglie, all’ uomo non rimane più niente. Solo una rabbia ancestrale contro le autorità, accusate di aver provocato la morte della moglie. Ieri ha citato in giudizio l'intera Direzione della Giustizia zurighese per intrappolamento e suicidio assistito. “Il pubblico ministero , il difensore d'ufficio , gli psichiatri , e tutti coloro che hanno ignorato le sue grida d’aiuto , dovrebbero essere ritenuti responsabili della sua morte. L’inadeguato trattamento psichiatrico l’hanno uccisa”.




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