«UBS è troppo grande per la Svizzera, va divisa»

L'ex consigliere federale Cristoph Blocher avanza una proposta radicale per ridurre il rischio sistemico
BERNA - Christoph Blocher, 85 anni, torna a criticare le grandi banche svizzere e avanza alla Tages-Anzeiger una proposta radicale: dividere UBS per ridurre il rischio sistemico.
"Too big to fail" - Secondo l’ex consigliere federale, la banca è «troppo grande per la Svizzera» e il progetto “too big to fail” presentato dalla presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter non basta a metterla al sicuro.
Pericolo di crisi non eliminato - Le nuove regole sul capitale possono forse rendere l’istituto più solido, ma non eliminano il pericolo che, in caso di crisi, la Confederazione debba intervenire di nuovo.
La cultura bancaria svizzera - Blocher sostiene che le difficoltà passate di UBS e Credit Suisse siano nate soprattutto dalle loro attività americane, mai davvero redditizie. La cultura bancaria svizzera – prudente, orientata al risparmio – sarebbe incompatibile con l’“investment banking” statunitense.
Le due UBS autonome - Per questo propone di creare due banche autonome: una UBS Svizzera, soggetta al diritto elvetico, e una UBS America, regolata dagli Stati Uniti. Agli attuali azionisti verrebbero assegnate due azioni, una per ciascuna entità.
Separazione possibile - A suo avviso, la separazione è tecnicamente possibile: se UBS e CS sono riuscite ad acquistare negli anni società come First Boston o Paine Webber, possono anche rivenderle o scorporarle.




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