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SVIZZERA

Sempre più piloti di elicottero lasciano l'esercito

Molti sono passati al settore privato. Berna «prende la situazione molto seriamente»
ESERCITO SVIZZERO
Fonte Blick
Sempre più piloti di elicottero lasciano l'esercito
Molti sono passati al settore privato. Berna «prende la situazione molto seriamente»

BERNA - Sempre più piloti di elicottero lasciano l'esercito svizzero. Dal 2020, sono stati ben 26 quelli che hanno lasciato il proprio impiego presso l'aeronautica, ai quali vanno aggiunti sette piloti di jet militari. Lo ha appreso il Blick da fonti militari.

Queste partenze stanno diventando un problema per l'esercito, anche se Berna non ha voluto rivelare «per ragioni tattiche operative» il numero complessivo dei piloti attualmente in forza. La prontezza operativa è sempre garantita, ma un numero adeguato di piloti è fondamentale per la formazione e l'aggiornamento. Il vero banco di prova arriverà nel 2030, con il potenziamento delle capacità di difesa e l’introduzione di nuovi tipi di elicotteri. «Le partenze rappresentano in questo contesto una sfida per l’aeronautica», afferma un portavoce dell’esercito. «È quindi assolutamente necessario disporre di personale specializzato sufficiente».

Molti dei piloti che lasciano l'esercito scelgono poi il settore privato, entrando nei ranghi di società come Air Zermatt o la Rega. Berna è consapevole che anche l’aeronautica deve «affermarsi sempre di più nella competizione con il mercato del lavoro civile». Fattori quali stipendio, conciliazione tra lavoro e vita privata e fidelizzazione a lungo termine diventano essenziali. Soprattutto per figure come queste, che richiedono anni di formazione e sono difficilmente sostituibili.

Christian Oppliger, il nuovo comandante dell'aeronautica, ha ordinato di elaborare delle contromisure in tempi rapidi. A partire dal 2027 dovrebbero aumentare i salari, che attualmente hanno un tetto massimo di 157'223 franchi l'anno. Il portavoce conferma che la verifica delle condizioni di lavoro viene fatta continuamente, con adeguamenti dove necessario per poter garantire la competitività nel mercato del lavoro, soprattutto in un contesto di sicurezza teso come quello attuale. «L’esercito prende la situazione molto seriamente».

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