«Quattro anni di minacce da parte dell'agenzia di recupero crediti»

Commissioni elevate, interessi di mora da capogiro... Sono problemi noti a chi ha degli insoluti in sospeso. L'esperto spiega come comportarsi.
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ZURIGO - Le agenzie di recupero crediti sono note per il loro modo di operare, spesso aggressivo ed esagerato. Inoltre sono decisamente ostinate, come ha potuto testare C.*, lettrice di 20 Minuten, che da quattro anni è tormentata dalle continue e minacciose richieste da parte di una di queste agenzie.
I problemi sono iniziati quando ha disdetto l’abbonamento in palestra, e quest'ultima non ha accettato la disdetta. «A quanto pare non avevo rispettato i termini previsti, poco chiari. Ma poiché non avevano né un indirizzo, né un numero di telefono, e ricevevo solo risposte standard via mail, era difficile trovare un accordo», racconta la donna.
«Per poco non ho ceduto» - Dopo diversi solleciti, arriva dunque la lettera dall’agenzia di recupero crediti. E per poco non cede. «Stavo per pagare, ma poi ho approfondito e ho capito che non solo gli interessi di mora erano del tutto eccessivi, ma anche i metodi adottati erano dubbi», prosegue.
L’agenzia ha quindi avviato un precetto esecutivo nei suoi confronti. «Ma dopo che ho fatto opposizione legale non è più successo niente se non che, a intervalli irregolari, ricevo posta che finisce direttamente nella carta da riciclare».
«Le minacce non sono una rarità» - Per l'associazione dei consumatori, i problemi con le agenzie di recupero crediti sono una questione costante, afferma Jan Liechti, vicedirettore del settore legale. Spesso si tratta di richieste infondate, spese aggiuntive o presunti danni di mora per abbonamenti a piattaforme di incontri, palestre e siti per adulti.
«Molti consumatori pagano spese aggiuntive non dovute per paura o perché viene fatta loro pressione, ed è proprio questo che rende il business delle agenzie di recupero crediti così redditizio», afferma Liechti. Minacce, come l’aggiunta di costi ulteriori, l’avvio di una procedura di esecuzione o una segnalazione al datore di lavoro, non sono rare.
Una procedura di esecuzione può comportare effettivamente dei costi ulteriori. Tuttavia Liechti mette in guardia dal lasciarsi intimidire. «Fate presente all’agenzia di recupero crediti che in caso di coercizione o minaccia sporgerete denuncia penale», spiega.
La cosa più importante di fronte a una richiesta, è verificare se sia fondata. Se così non fosse, Liechti consiglia di comunicarlo per iscritto all’agenzia di recupero crediti tramite lettera raccomandata.
Liechti spiega quali richieste sono legittime:
- Le rivendicazioni dell'azienda che in origine vuole che venga saldato il debito.
- Spese di sollecito e interessi di mora, che di norma ammontano al cinque percento annuo.
- Ulteriori spese sono dovute, secondo Liechti, solo se previste nel contratto o nelle condizioni generali di contratto (CGC) dell’azienda.
- Anche le spese di sollecito sono dovute solo se espressamente previste nelle CGC.
Le richieste di spese di recupero crediti aggiuntive o danni da mora, nella maggior parte dei casi, non sono ammissibili, spiega Liechti. L’agenzia deve dimostrarne la legittimità. L'Agenzia dei consumatori offre modelli di lettere e una guida online sul proprio sito web. Inoltre, è possibile anche una consulenza personale.
*Nome noto alla redazione.




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