Pernottamenti ancora in aumento in Svizzera

A incidere sul risultato complessivo è stato soprattutto l'incremento della domanda indigena
NEUCHÂTEL - Arriva un'ulteriore conferma dell'espansione del turismo in Svizzera: in settembre è stata registrata una progressione dei pernottamenti del 2,1% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso, stando alla seconda stima pubblicata oggi pomeriggio dall'Ufficio federale di statistica (UST).
A incidere sul risultato complessivo è stato soprattutto l'incremento della domanda indigena, pari al 2,7%, mentre gli ospiti provenienti dall'estero hanno fatto segnare +1,6%. Non sono ancore note cifre assolute.
Alcune informazioni sono state fornite in relazione alla provenienza dei visitatori stranieri. Emerge così che l'Europa segna +2,9% (trainata dal +6,6% del Regno Unito, dal +6,4% della Francia, dal +3,5% dell'Italia e dal +3,2% della Germania), l'America +4,2% (Usa +4,9%) e l'Asia -4,2% (con la Cina però +3,7%, a cui hanno fatto da contraltare gli stati del Golfo, con -4,2%).
Se sarà confermato il dato complessivo di settembre si inserirà in un solco già tracciato nei mesi scorsi, considerato che nel periodo gennaio-agosto le notti sono salite dell'1,9% (a 30,3 milioni), una percentuale frutto di una crescita che ha interessato sette mesi su otto: l'unica eccezione è stata febbraio (-2,8%).
Impossibile in questo ambito non accennare però anche al tema del cosiddetto iperturismo: dopo i picchi storici di presenze raggiunti nel 2023 e nel 2024 anche in varie località elvetiche si è infatti sviluppato un acceso confronto sulle conseguenze di un afflusso di visitatori da taluni giudicato insostenibile. Le critiche si concentrano in particolare sul deterioramento della mobilità e sul peggioramento della quotidianità per i residenti.
I valori diffusi oggi dall'UST fanno parte della statistica sperimentale Hesta-Flash. Per avere i numeri assoluti, i dati disaggregati regionali e tutte le altre informazioni a cui ha abituato l'UST bisognerà attendere il 4 novembre.




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