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SVIZZERA / AUSTRIA

Atterraggio d'emergenza del volo Swiss a Graz: ora spunta una denuncia penale

Uno studio legale viennese lancia pesanti accuse contro il centro di investigazione sulla sicurezza austriaco
20 Minuten
Fonte Tamedia
Atterraggio d'emergenza del volo Swiss a Graz: ora spunta una denuncia penale
Uno studio legale viennese lancia pesanti accuse contro il centro di investigazione sulla sicurezza austriaco

BERNA / GRAZ - Sono ancora tanti gli interrogativi legati all'atterraggio di emergenza di un volo Swiss avvenuto lo scorso 23 dicembre a Graz, in Austria. Tanti i dubbi sollevati, dall'incidente, ma anche dalla successiva indagine. Ora uno studio legale viennese ha mosso gravi accuse nei confronti dell'Ufficio federale d'inchiesta sulla sicurezza (SUB). Il sospetto, stando a quanto riportato dai quotidiani Tamedia, è che abbia ostacolato e ostruito il corso della giustizia.

Un guasto al motore costato la vita all'assistente di volo - Quel giorno, lo ricordiamo, un Airbus A220 della Swiss in rotta da Bucarest a Zurigo aveva dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Graz, dopo la comparsa di fumo in cabina, a causa di un guasto al motore. I passeggeri avevano quindi dovuto abbandonare il velivolo attraverso gli scivoli di emergenza. Un giovane assistente di volo, 23enne di Zurigo, aveva sofferto una grave carenza di ossigeno e dopo una settimana era deceduto in ospedale.

Le maschere PBE sotto inchiesta - Le indagini, da parte della procura competente, si sono concentrate in particolare sulle cosiddette maschere PBE (Protective Breathing Equipment), dispositivi che il personale di bordo dovrebbe utilizzare in caso di emergenza. Una di queste era proprio stata indossata dal 23enne. Un anno prima dell'incidente, tuttavia, la compagnia aerea aveva riscontrato la presenza di maschere difettose, sostituite sulla maggior parte dei suoi aerei, ma non su tutti. Pare infatti che tra gli Airbus A220 su cui questa sostituzione non era avvenuta, vi fosse proprio l'aereo protagonista dell'incidente.

Ritardi nelle tempistiche - Ma quel che non convince di tutta questa faccenda, come anticipato, sarebbero le indagini condotte dal SUB. Si sospetta sia stata commessa tutta una serie di errori, iniziata con il giorno dell'incidente. Ci sarebbero stati innanzitutto dei ritardi nelle comunicazioni alle parti coinvolte. Stando a quanto accertato dai quotidiani del gruppo Tamedia, pare che il SUB abbia segnalato ufficialmente l'avvio di un'indagine per incidente solamente il 30 dicembre, ben 7 giorni dopo l'evento, ovvero solo dopo la morte del membro dell'equipaggio. Andando di fatto contro a quanto stabilito dalle norme internazionali. La denuncia penale presentata dallo studio legale viennese List Rechtsanwalts GmbH, punterebbe a fare chiarezza anche sulla classificazione dell'evento. Il sospetto è che il SUB abbia tentato di «classificare presumibilmente in modo arbitrario (...) il sinistro come una semplice "perturbazione"». Pare dunque che solo a seguito della morte del 23enne, abbia classificato la questione come "incidente", in quanto non vi era altra scelta.

Un'altra questione riguarda le maschere PBE sequestrate. Secondo quanto riferito, dopo l'atterraggio di emergenza, un dipendente del SUB le avrebbe chiuse "in un sacco della spazzatura non etichettato" e portate nella sua auto, lasciandole incustodite per molto tempo. Le maschere sono poi state sottoposte a un esame forense solo dopo l'intervento del ministero pubblico.

Il SUB nega qualsiasi illecito, dal canto suo. «La collaborazione con la Procura si sta svolgendo senza problemi», ha replicato. Inoltre, il sequestro dei dispositivi non sarebbe stato immediato.

Non la prima critica - Tuttavia non è la prima volta che l'ente viene criticato. In un rapporto del 2023, la Corte dei conti austriaca aveva puntato il dito contro «numerosi casi irrisolti» che avrebbero reso più complicate alcune indagini. C'è poi un episodio, risalente al giugno 2024, in cui si erano verificate simili irregolarità. Anche questo evento riguardava un aereo, un Airbus A320 dell'Austrian Airlines. Durante il volo di ritorno da Maiorca a Vienna, era finito nel bel mezzo di una grandinata durante la discesa. Il velivolo era stato gravemente danneggiato in vari punti, ma il pilota era riuscito ad atterrare in sicurezza. Per gli esperti era chiaro che doveva trattarsi di una "grave perturbazione", se non di un "incidente". Il SUB, invece, lo ha classificato come innocuo, ovvero come una "perturbazione" su cui stava indagando "volontariamente".

Accuse gravi, ma senza evidenti prove - La denuncia penale contro il SUB si basa su un «sospetto di presunta corruzione, ostruzione della giustizia e altri possibili reati come la soppressione di prove, il favoritismo o l'abuso di autorità ufficiale». Tuttavia a oggi non esistono prove evidenti a sostegno di queste accuse.

Il Gruppo Lufthansa, a cui appartengono Swiss e Austrian Airlines, respinge ogni addebito: «Non hanno alcun fondamento», ha dichiarato un portavoce. Anche il SUB respinge fermamente, annunciando la pubblicazione di «un rapporto intermedio». La Procura di Graz, nel frattempo, sta ancora indagando per omicidio colposo e lesioni personali colpose.

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