Cerca e trova immobili
ZURIGO

Banda di cinesi truffa il Casinò di Zurigo per 143.000 franchi

Hanno usato mezzi sofisticati per barare al tavolo da gioco. Ma anche il Casinò ha le sue colpe.
Tamedia/Urs Jaudas
Banda di cinesi truffa il Casinò di Zurigo per 143.000 franchi
Hanno usato mezzi sofisticati per barare al tavolo da gioco. Ma anche il Casinò ha le sue colpe.

ZURIGO - È stato presentato come il "più grande colpo nel panorama del gioco d'azzardo svizzero": un gruppo di cinesi hanno frodato il casinò di Zurigo per oltre 143.000 franchi grazie ad astute manovre truffaldine. Il fatto è accaduto nel mese di marzo del 2024, ma se n'è saputo di più giovedì durante il processo che si è svolto al Tribunale distrettuale di Zurigo.

I protagonisti sono 11 cinesi, capeggiati da un boss 51enne, che sono stati beccati per eccesso di avidità: le manette sono scattate dopo che hanno frequentato la sala da giochi per la terza volta in solo due giorni. Giocavano al Punto Banco, una variante del Baccarat, ed è con queste carte che è scattata la trappola.

Il leader del gruppo, il 51enne, ha trascorso 105 giorni in carcere. Giovedì il tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato un altro componente della banda, che era stato esonerato dal processo, a una pena detentiva di undici mesi con la condizionale.

Filmavano le carte - Da quanto emerso in aula il gruppo di cinesi ha usato mezzi semplici ma sofisticati per barare al tavolo del Punto Banco: mentre il leader del gruppo divideva le carte da gioco mescolate in due pile come previsto, i complici distraevano il croupier e i controllori del casinò.

A quel punto, approfittando della situazione, il boss dei cinesi allargava brevemente il mazzo di carte in modo che la videocamera del suo telefonino potesse riprendere gli angoli delle carte.

L'autore del video insieme agli altri complici abbandonavano dunque il Casinò e memorizzavano l'ordine del mazzo di carte nell'auto parcheggiata dietro l'angolo. Quando poi tornavano al casinò, altri complici si univano al tavolo e - al segnale del loro capo - scommettevano ingenti somme sul Punto oppure sul Banco.

Vincite sospette - Al prima puntata il boss ha vinto 2000 franchi, e la secondo tentativo riesce a vincere 25.700 franchi. Anche gli altri membri del gruppo non se ne sono andati a mani vuote, accumulando fiches per un valore di 117.785 franchi.

L'elevata vincita ha destato sospetti tra gli addetti del Casinò, e quando il gruppetto cinese è tornato per effettuare la seconda truffa è scattato l'arresto.

Gente disperata e senza soldi - Durante il processo l'avvocato difensore ha spiegato che la frode non era stata pianificata e ha descritto gli undici cinesi come un gruppo di liberi professionisti e non un'organizzazione costruita a tavolino.

In particolare la persona condannata giovedì è un padre divorziato con tre figli, una persona di scarsa istruzione e che ha agito per necessità finanziarie. «Ha debiti elevati in Cina per diverse centinaia di migliaia di euro» ha spiegato. L'uomo attualmente si trova in Cina per le celebrazioni del Capodanno cinese, ma tornerà nel nord Italia dove vive e dove lavora nell'ambiente tessile.

L'avvocato ha infine pure incolpato il Casinò di Zurigo perché la truffa era ben nota e le istruzioni erano persino disponibili su Internet. «È stato relativamente facile ingannare il Casinò. Ci si aspetterebbe che una casa da gioco prenda delle precauzioni per evitare che le carte vengano filmate. Invece è successo proprio il contrario».





Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE