«Trattativa lampo: Shedden e Curcio mi hanno convinto. Berra mi ha parlato del vostro pane...»

Ecco Ryan Wilson, quinto straniero del Lugano 2016/17. Oltre alle consuete parole in merito alla sua fisicità e al suo tipo di hockey, il solare canadese ha parlato del freddo russo e di cucina
LUGANO - Dopo Linus Klasen, Tony Martensson, Patrik Zackrisson e Daniel Sondell, il Lugano giovedì mattina ha abbracciato il suo quinto straniero: Ryan Wilson.
Il 29enne difensore, che porta in dote 230 partite di regular season in NHL a cui vanno aggiunte altre 8 di playoff, nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Bars Kazan (24 match di regular season in KHL e 7 di playoff).
Superato il problema fisico che ha condizionato una parte della sua stagione in seno alla compagine russa, il canadese è pronto a mettersi a disposizione di Doug Shedden fin da venerdì, quando dovrebbe essere schierato al posto di Sondell.
«Ora sto molto bene, mi sento in forma - ha esordito il 29enne - L’infortunio appartiene al passato, mentre in estate mi sono allenato molto bene con diversi altri giocatori in attesa di ottenere un contratto. La trattativa col Lugano è stata molto veloce, immediata; nel corso dell’ultima settimana sono iniziati i contatti, ho parlato telefonicamente con Shedden, mentre Curcio lo conosco visto che mi ha allenato negli Juniores, e la possibilità di giocare in Svizzera mi ha attratto da subito. La storia della società, la voglia dei miei nuovi compagni, dell’allenatore e della dirigenza di tornare a vincere mi hanno convinto immediatamente: ora voglio trovare al più presto il feeling giusto con i miei nuovi compagni. La concorrenza interna per poter giocare? Io devo pensare ad allenarmi, poi starà al coach prendere le decisioni».
Wilson, a differenza di diversi giocatori che hanno militato in KHL, mantiene diversi ricordi positivi del suo periodo vissuto in Russia. «A parte il gran freddo (ride, ndr). Resta il fatto che in quel campionato affronti grandi squadre e giocatori di immensa qualità. Sono stato sfortunato dal momento che mi sono infortunato, ma eravamo un grande gruppo: è stato una grande esperienza. In squadra con me c’era anche Mattias Sjörgren che si è legato ai Lions: è un ottimo giocatore e ci siamo sentiti nei giorni in cui ero in trattativa col Lugano. Spero di affrontarlo presto», ha spiegato.
Il neo difensore bianconero, vestendo la maglia dei Colorado Avalanche ha avuto il suo primo “contatto” con la Svizzera giocando in squadra con Reto Berra. «Mi parlava del campionato svizzero, della possibilità di tornare subito a casa dopo una partita, di svegliarsi al mattino con il pane per far colazione (ride il solare canadese)».
185 cm per 95kg: il nativo dell’Ontario fa del fisico il suo punto di forza. Giocando in linea (verosimilmente) con Ulmer, l’ex Avalanche potrebbe sfruttare a pieno la sua fisicità anche sul ghiaccio elvetico. «Mi reputo un giocatore all-around; da giovane mettevo a segno molti punti, poi con l’andare avanti della mia carriera ho pensato più a difendere, anche se l’attitudine offensiva non l’ho persa. Posso giocare in boxplay e in powerplay… non ci sono problemi. Per quanto riguarda i miei check… mi piace giocare fisico, duro ma pulito. È vero, non conosco bene il vostro campionato ma credo di essere un giocatore che si sappia adattare facilmente», ha concluso.
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