«La Svizzera, uno spettacolo»

«Zero personalità»
«Appena c’è un temporale, gli azzurri si comportano come fosse un uragano».
«Zero personalità»
«Appena c’è un temporale, gli azzurri si comportano come fosse un uragano».
PRISTINA - Questa sera (martedì, ore 20.45) a Pristina la Svizzera affronterà il Kosovo nell’ultima fatica delle qualificazioni mondiali. Con tre punti in più in classifica sui rivali e un comodo +11 per quel che riguarda la differenza reti, la Nazionale soffrirà molto poco la trasferta. Giocherà sempre per vincere, è certo; Murat Yakin concederà tuttavia probabilmente riposo a chi ha tirato la carretta e spazio a qualcuno che ha visto raramente il campo. Sarà insomma poco più che un’amichevole per un gruppo che, da anni ormai, si conferma ad altissimi livelli.
«Quello che accadrà contro il Kosovo non cambierà di una virgola quanto fatto dalla Svizzera nelle qualificazioni - è intervenuto Arno Rossini - Sabato, seguendo il match contro la Svezia, mi sono detto: “È quasi un peccato che il Mondiale sia tra sette mesi, che non cominci già la prossima settimana, lunedì”. Ogni volta che prendono palla, i nostri sanno rendersi pericolosi e creare un’occasione. Ogni volta che gli avversari hanno la palla, i nostri sanno come comportarsi in ogni zona del campo. Sono spontanei, giocano con piacere… La Nazionale è insomma davvero molto forte. È uno spettacolo».
Questa selezione quanto vale?
«Al Mondiale? Tranquillamente i quarti di finale. Anche le semifinali. Vedo un grande gruppo, unito, nel quale tra l’altro almeno 18 elementi possono essere utilizzati senza che il livello si abbassi, molti bravi nel fondamentale uno contro uno. Ma quando mai ne abbiamo avuti così tanti? Lo spogliatoio è poi ambizioso anche perché sa che, per qualcuno, quella americana sarà l’ultima recita in rossocrociato. Sto infine seguendo con attenzione tutte le altre grandi nazionali: sono poche quelle che non stanno facendo fatica. Certo, purtroppo la Coppa del Mondo non comincerà, appunto, settimana prossima».
A far rumore, in queste qualificazioni, è stata anche la nuova sberla presa dall’Italia. Nuovamente un’Italietta.
«Ho un legame profondo con Rino Gattuso, gli voglio bene. E per il suo bene spero che gli azzurri ce la facciano. Dopo averli visti giocare a Milano contro la Norvegia e, in generale, in tutte le partite, ho però seri dubbi possano farcela».
Dipenderà dal sorteggio.
«Fondamentale sarà avere la finale dei playoff in casa. Una trasferta, anche contro una selezione sulla carta più debole, sarebbe infatti tremenda da affrontare».
Qualche giovane interessante è arrivato, cosa manca?
«Chi oggi veste d'azzurro ha zero personalità. Appena c’è un temporale, ecco che quelli che sono in campo si comportano come fosse un uragano. Con la Norvegia, siamo onesti, il secondo tempo è stato imbarazzante. Un disastro».
La Norvegia però, con Haaland, Nusa e tutti gli altri, sembra proprio una grande squadra.
«È un’ottima selezione, ma ha fatto qualificazioni perfette perché finita in un girone molto debole, Italia compresa. Non so se davanti a una big saprebbe essere così devastante. Questo anche tenendo conto del fatto che in difesa mi sembra balli un po’. La Svizzera, per essere chiari, è più forte».









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