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GRIGIONI

30% di hotel in meno in 30 anni. «Ed è un bene». San Bernardino? «Bell'esempio»

Il presidente di Hotelleriesuisse Grigioni cita la località mesolcinese: «Ci sono persone che ci credono»
TIO/20MIN/GIORDANO
Fonte Ats
30% di hotel in meno in 30 anni. «Ed è un bene». San Bernardino? «Bell'esempio»
Il presidente di Hotelleriesuisse Grigioni cita la località mesolcinese: «Ci sono persone che ci credono»

COIRA - Negli ultimi trent'anni il numero di hotel nei Grigioni è diminuito del 30%. Lo ha dichiarato oggi il presidente di Hotelleriesuisse Grigioni, Ernst "Aschi" Wyrsch, durante l'assemblea dei delegati a Davos. Secondo l'albergatore si tratta di uno sviluppo positivo.

Negli anni 90 nei Grigioni si contavano più di 900 strutture alberghiere, oggi sono poco più di 650. Malgrado ciò il numero dei posti letto è rimasto stabile e il tasso di occupazione annuale è piuttosto moderato. «Ci si concentra sempre più su unità più grandi», ha spiegato Wyrsch a Keystone-ATS. Gli esempi da fare non mancano.

Da Arosa a St. Moritz fino a San Bernardino - In alcune regioni si stanno investendo milioni nelle strutture alberghiere. «L'Arosa Kulm Hotel investirà nei prossimi quattro anni 250 milioni di franchi», ha detto Wyrsch. Sul sito dell'albergo si legge che il numero di letti passerà dagli attuali 200 a oltre 600. La struttura diventerà così «il più grande resort a cinque stelle delle Alpi svizzere». Lo storico Badrutt's Palace Hotel a St. Moritz ha ampliato la struttura, investendo 60 milioni di franchi. La nuova ala recentemente inaugurata, denominata Serlas Wing, conta 25 stanze di lusso. Sempre in Alta Engadina a Pontresina l'hotel La Collina è stato risanato e trasformato nel Sunstar Hotel con 25 camere doppie e 21 alloggi che ospitano fino a quattro persone.

Ma non solo nelle località turistiche più conosciute vengono investite grosse quantità di denaro. Questo fenomeno lo si nota anche nelle regioni meno centrali. Wyrsch cita San Bernardino. «È un bell'esempio. Ci sono persone che ci credono e vogliono risvegliare da un letargo durato anni una regione turistica».

Uno sviluppo affascinante per l'albergatore. «Dimostra che abbiamo un numero sufficiente di investitori che vedono una redditività a lungo termine nel settore alberghiero. È molto incoraggiante», ha sottolineato Wyrsch.

E gli alberghi più piccoli? - Se lo sviluppo va sempre più verso strutture più grandi, cosa ne sarà di quelle più piccole? Avranno ancora un futuro? «Le imprese a conduzione familiare hanno una possibilità, se hanno una gestione a lungo termine e sono orientate all'accoglienza degli ospiti. In questo modo riescono a costruirsi una clientela fedele e leale», afferma Wyrsch.

Un lavoro che richiede un grande sforzo. Il presidente di Hotelleriesuisse Grigioni si chiede se in futuro ci saranno ancora persone disposte a lavorare così tanto, fino a 14 ore al giorno durante l'alta stagione, e a non avere giorni di riposo regolari. «È una domanda che se guardo ai prossimi 10-15 anni mi lascia diversi dubbi», ha concluso Wyrsch.

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