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SVIZZERAI titolari di un’ipoteca tremano

13.12.22 - 09:10
I tassi non accennano a diminuire. E c'è chi teme di non riuscire più a pagare la rata mensile
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I titolari di un’ipoteca tremano
I tassi non accennano a diminuire. E c'è chi teme di non riuscire più a pagare la rata mensile

ZURIGO - Chi ha un’ipoteca guarda con pessimismo al prossimo anno. Nel 2023 infatti il servizio di confronti online Comparis prevede tassi ipotecari tendenzialmente più elevati a causa dell’inflazione, che continua a essere superiore al 2%.

Tra l’inizio e la fine del 2022, i tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni sono aumentati di circa 1,5 punti percentuali. Nel corso dell’anno, il range dei tassi ha subito forti fluttuazioni tra l’1,15% e il 3,25%. 

«Per il 2023 si prevedono ancora una volta tassi d’interesse a lungo termine più elevati, anche se con oscillazioni più contenute», prevede l’esperto Comparis in finanze Leo Hug. Per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni il range della fluttuazione dovrebbe spaziare tra il 2,80 e il 3,30%. Attualmente il tasso indicativo a dieci anni è del 2,63%. Il miglior tasso d’interesse negoziabile da HypoPlus, specialista in intermediazione ipotecaria del Gruppo Comparis, è del 2,07%.

La deglobalizzazione e la spirale prezzi-salari generano inflazione

Secondo Hug, la causa dell’ulteriore aumento dei tassi di interesse è il persistente tasso di inflazione elevato, che in Svizzera a novembre si è attestato al 3%. «Senza il rafforzamento del franco, il rincaro sarebbe attualmente superiore al 4%», stima l’esperto Comparis in finanze. Nel 2022 il franco svizzero si è apprezzato del 4,4%. 

«Anche nel 2023 il rincaro in Svizzera dovrebbe rimanere al di sopra del 2% auspicato dalla Banca nazionale», ritiene Hug. Il motivo, tra le altre cose, è che a causa dell’interruzione di catene di approvvigionamento dovuta alla pandemia e alla guerra, sempre più fasi di produzione a valore aggiunto vengono spostate in paesi con costi di produzione più elevati. E questo si traduce in un aumento dei prezzi. Inoltre, gli accordi salariali di quest’anno hanno innescato una cosiddetta spirale prezzi-salari. Ciò significa che l’aumento dei prezzi spinge le richieste salariali verso l’alto e i costi di produzione più elevati fanno salire di nuovo i prezzi. A causa della necessaria politica monetaria restrittiva, per il momento i tassi d’interesse non accennano a diminuire. 

Un quarto dei proprietari di immobili teme per le proprie finanze

In un sondaggio rappresentativo di Comparis condotto a novembre 2022 e a cui hanno partecipato 1’047 intervistati, anche i proprietari di immobili hanno dichiarato di guardare al futuro con pessimismo: il 31,5% si aspetta una forte crescita dei tassi ipotecari nel 2023. Un altro 51,6% si aspetta invece un lieve aumento, mentre solo il 6,5% prevede tassi ipotecari più bassi nel 2023. 

Una parte considerevole dei proprietari di immobili ritiene che il previsto incremento dei tassi di interesse rappresenti una seria minaccia per le proprie finanze. Tra gli intervistati, il 5,1% ha dichiarato di avere molta paura e un altro 19,9% di avere piuttosto paura di non poter più pagare l’ipoteca. 

Le cupe prospettive dei tassi d’interesse colpiscono in modo particolare l’animo dei proprietari di immobili nelle città. Il 34,5% ha rivelato di avere molta o piuttosto paura di non poter più pagare gli interessi ipotecari. Negli agglomerati urbani la percentuale è del 22,7% e nelle zone rurali del 17,7%.

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COMMENTI
 

Gpm8 1 anno fa su tio
Il problema che acquistare una casa o appartamento, rispetto 20/25 anni fa , sono quasi triplicati,

Sarà 1 anno fa su tio
@RobediK71 Scusa ma non capisco il tuo ragionamento. Il debito non scende, e se il salario non è adattato all'inflazione, questo diminuisce di pari passo con l'aumento dei tassi.

RobediK71 1 anno fa su tio
Il debito stesso, inflazionato, scendera del percento dell’inflazione

Se7en 1 anno fa su tio
Probabilmente mi sfugge qualcosa, ma com’è possibile che chi ha un’ipoteca adesso trema per l’aumento dei tassi ipotecati? Fatemi capire: su un ipoteca di CHF 800’000 al 1% su 10 anni (parametro prima degli aumenti) pagava CHF 8’000 all’anno, che corrispondono a CHF 666 al mese. Con il tasso odierno p.es al 2,83% x 10 anni calcolati su CHF 800’000 corrisponde CHF 1’880 al mese. Allora mi chiedo, ma tutti quelli che sono in affitto da anni a pagano più di CHF 2’000 al mese cosa devono dire?? A me questa cosa della paura mi fa davvero ridere. Quando pagavano di meno avevano avuto un grosso risparmio e allora qual’è il problema? Trovatemi una casa con giardino che mi costerebbe CHF 1’800 - 2’000 al mese la prendo subito. Ditemi dove sbaglio perché io francamente non riesco a capire perché i proprietari piangono miseria

cama70 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
analisi perfetta, senza considerare che i tassi a breve potrebbero salire (è scontato un aumento dallo 0.5% all' 1% giovedi prossimo da parte della bns....ma i tassi a lungo periodo sono scesi parecchio ultimamente in quanto c' è paura di una recessione) Articolo tendenzioso "figlio" della nuova moda del giornalismo....articoli catastrofici (ne vediamo quotidianamente dal Covid via....) per impaurire le persone. Importante è documentarsi e non credere a tutti altrimenti quando ti dicono che devono alzare gli affitti o il tasso leasing perchè i tassi stanno salendo non si capisce che ci stanno prendendo per i "fondelli"

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Tu vedi solo quanto costano gli interessi; un ipoteca è un debito che devi rimborsare, paghi gli interessi, paghi al minimo l'ammortamento obbligatorio annuale, paghi tutte le spese di una proprietà che non sono indifferenti soprattutto di questi tempi, ma devi anche versare di più sul conto in banca o avere garanzie per tenerli tranquilli poichè basta poco per scivolare nella categoria 'a rischio' e quindi ricevere un ordine di rimborsare tutto il debito entro 6 mesi. //// Per alcuni poi il tasso fisso conveniente arriva a scadenza, altri invece hanno un tasso variabile o legato a certi prodotti finanziari. In poche parole c'è un reale rischio per diversi proprietari.

Matan 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Più che altro le famiglie (soprattutto giovani) che hanno appena acquistato una casa per sè stessi, o/e hanno un'ipoteca fissa che stà per finire. Riguardo a chi affitta, periodi buoni vengono usati per fare altri investimenti e spendere i soldi, non si riflette molto su una futura crisi. Insomma chi era al limite ora lo è ancora di più. In ogni caso è un'articolo che ingigantisce il problema.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
.. tutto vero, ma l’ammortamento è solo sull’ipoteca si secondo rango e il 99% viene ammortizzato con una polizza vita come “ammortamento indiretto” ed entro l’età di pensionamento. Per quanto riguardano le spese, credo siano come quelle che pagano chi è in affitto più conguaglio fine anno, almeno che si rompe qualcosa di grosso … poi scusa dopo quasi 15 anni di tassi ipotecari ai minimi storici, quindi pochi interessi da pagare alla banca, avranno beh messo da parte un risparmio non indifferente… non si può dire la stessa cosa di chi è da sempre in affitto pagando oltre CHF 2’000 al mese più spese anche quando i tassi erano ai minimi… mah

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Se calcoli solo l'interesse, è vero che negli ultimi anni i proprietari hanno risparmiato parecchio, ma molti hanno anche investito parecchio in manutenzione e ottimizzazione energetica. Se non fai della manutenzione e l'immobile perde valore avrai problemi nel rinnovo dell'ipoteca, è comunque interesse del proprietario mantenere il valore dell'immobile. Per farti un esempio, tra il 2021 e 2022 ho speso circa 70'000 Fr. per manutenzione e isolazione. Nel fratempo ho avuto problemi con la caldaia che mi sono costati altri 2'500 Fr. Fai conto che ogni anno comunque qualche imprevisto o qualche piccola manutenzione c'è sempre. Tu paghi il conguaglio, io quando faccio il pieno pago (Pagavo fino all'anno scorso) quasi 2'000 Fr.. Ci sono poi anche i costi assicurativi dell'immobile, che non sono bassi. Sono anche passato da un periodo con un tasso al 6%, periodo nel quale di risparmiare non si parlava e c'è chi è stato costretto a vendere. Prova a fare il calcolo del tuo esempio con 800'000 Fr. al tasso del 6/7% come è stato il caso di una ventina di anni fa, poi mi dici se non c'è da preoccuparsi.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
Tutto vero quello che scrivi e ci mancherebbe, anche se c’è da dire che 20 anni fa e più le case non costavano 800’000 ma la metà…! Poi se chi ha una casa di proprietà deve soccombere a degli imprevisti non lo metto in dubbio …! Ma questi lavori di manodopera dell’immobile e quant’altro, se non hai il contante, aumenti l’ipoteca etc etc. Con questo non voglio dire che è tutto rose e fiori, però dai chi fa questo passo è perché dulcis sin fundo ci risparmia…ed è casa tua … altrimenti saremmo tutti in affitto. Inoltre le banche hanno sempre calcolato la sostenibilità finanziaria del cliente al 5-6% e non ai tassi degli ultimi 15 anni che erano ai minimi storici…! Questo proprio per evitare che se un giorno dall’attuale tasso ipotecario al 1% salisse al 2-3-4% il sostenibilità del cliente non viene a mancare. Francamente se potessi tornare indietro quando gli immobili costavano la metà l’avrei acquistata anch’io la casa… altro che stare in affitto..! 😉

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a cama70
👍

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
Politiche finanziarie e speculative della Banca Nazionale (molto privatamente “posseduta”) a danno dell’economia reale. Bravi, bravi, bravissimi.

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Lux Von Alchemy
La BNS c'entra poco in questo caso, il suo compito è solo la stabilità finaziaria ed in periodo di inflazione tentano di tenerla sotto controllo aumentando i tassi. E l'inflazione da cosa è causata in questi periodi? Dalle decisioni politiche; covid/sanzioni/ecc.
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