La Svizzera, l'arte di essere un paesaggio cinematografico

Molti i luoghi e le località della Confederazione scelti dai registi per ambientare i loro film. Dal Berghotel Schatzalp di Davos alla diga della Verzasca, dal lago di Brienz al Monte Verità.
Luoghi e paesaggi in Svizzera hanno sempre fatto da sfondo cinematografico per drammi: lo Schilthorn, Iseltwald sul lago di Brienz (BE), il Berghotel Schatzalp di Davos (GR) o la diga della Verzasca sono fra i più noti. Ci sono tanti altri luoghi che, anche a distanza di molto tempo dalle riprese, continuano a vivere dell'aura conferita loro dall'apparizione sul grande schermo. Cosa rende ideale un paesaggio cinematografico? Deve essere armonioso e fotogenico o piuttosto caratteristico? Come un volto umano, può avere cicatrici che testimoniano storie interessanti che si sono già svolte in precedenza oppure deve essere delicato e piacevole per non distrarre dall'azione?
Non è certo una scoperta affermare che spesso i luoghi che preferiamo sono quelli che chiamiamo casa, ci sono familiari, sono teatro delle nostre esperienze. Ne conosciamo i segreti e forse anche loro conoscono i nostri. Queste domande sono più importanti per un film di quanto si possa pensare. Infatti, sebbene il dramma umano possa verificarsi ovunque ci sia abbastanza luce, amore e aria da respirare, per il mezzo cinematografico, più che per qualsiasi altra forma d'arte, è fondamentale il luogo in cui questo dramma si svolge. Su un prato di montagna isolato, le emozioni si manifestano e si trasmettono in modo molto diverso rispetto a una spiaggia affollata o a un caffè di una grande città.
In Svizzera, ci sono luoghi in cui le sensibilità umane sono letteralmente oscurate dall'espressività drammatica di un paesaggio. Oppure, nelle mani di registi di talento, diventano specchi o amplificatori di queste sensibilità. Quando il dramma individuale diventa universale, idealmente cresce anche il pubblico.
Una relazione reciproca - Non c'è da stupirsi se la Svizzera e i suoi paesaggi abbiano fatto, e continuino a fungere, da sfondo ai drammi umani e universali di registi di tutto il mondo. Una relazione che è spesso reciproca: alcuni luoghi vivono ancora, a mezzo secolo dalle riprese, dell'aura e dell'attenzione che ha dato loro l'apparizione al cinema, anche se si trattava solo di poche scene. L'esempio più eclatante è probabilmente il ristorante girevole sullo Schilthorn, sopra Mürren, nell'Oberland bernese. Nel film di James Bond del 1969, "Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà", fungeva da base segreta del cattivo Blofeld, mentre nelle vicinanze si svolgevano frenetici inseguimenti sugli sci. Ancora oggi il ristorante porta il nome della cima fittizia del film: Piz Gloria. Ma questa destinazione turistica ancora molto popolare non deve solo il nome al famoso agente segreto. Senza il film "lo Schilthorn con il suo ristorante girevole non esisterebbe in questa forma", secondo il direttore degli impianti di risalita locali.
Si può dire lo stesso di un altro scenario svizzero legato a James Bond, la diga della Verzasca dalla quale l'agente 007 si è buttato quasi trent'anni dopo nella scena iniziale di "GoldenEye" (1995). Oppure è sempre solo una questione di marketing abile?
Inondato da cinefili - Tuttavia l'attenzione e la popolarità a livello mondiale sono una questione delicata, come hanno dovuto sperimentare negli ultimi anni i quasi 400 abitanti di Iseltwald (BE). La piccola e pittoresca località sulla sponda meridionale del lago di Brienz ha fatto da sfondo alla serie sudcoreana di Netflix "Crash Landing on You", che durante la pandemia ha riscosso un enorme successo soprattutto in Asia. Da allora, ogni giorno più di mille visitatori desiderano vedere con i propri occhi, o meglio con la fotocamera del proprio smartphone, il villaggio e in particolare il suo pontile, dove è stata girata una scena romantica con un pianoforte. Non certo per la gioia della popolazione locale: i visitatori occasionali "vengono qui solo per scattare una foto da pubblicare su Instagram e non lasciano altro che rifiuti", a detta del comune. Per questo motivo, le autorità hanno installato un tornello davanti al pontile: per accedervi bisogna pagare cinque franchi.
Tesoro della cultura cinematografica europea - Altrove si è meglio preparati. Non da ultimo perché da tempo si è consapevoli dell'attrattiva che un determinato luogo esercita sugli operatori culturali nazionali e internazionali, non solo sulle troupe cinematografiche e non solo di recente. L'ex sanatorio costruito intorno al 1900 sopra Davos e oggi trasformato nel Berghotel Schatzalp è già stato utilizzato da Thomas Mann come ambientazione per il suo romanzo "La montagna incantata" (1924). In questo millennio, l'hotel e i dintorni sono stati il set della satira sulla vecchiaia di Paolo Sorrentino "Youth" (2015), della serie storica "Davos 1917" (2023) e, recentemente, anche dell'adattamento cinematografico del romanzo di Max Frisch "Stiller" (2025). Lo scorso aprile, sullo sfondo di tutto questo, il Berghotel Schatzalp è stato inserito nella lista dei "Tesori della cultura cinematografica europea" dalla European Film Academy (EFA). Eppure ci sono molti altri luoghi di riprese in Svizzera che meriterebbero un simile riconoscimento. Il volume di Thomas Blubacher pubblicato nel 2022 sul tema, "Drehort Schweiz" (Svizzera come luogo di riprese), ad esempio, ne elenca ben 500. Da Aarau a Zwieselberg (BE), lo studioso di teatro censisce i luoghi in cui star internazionali hanno recitato davanti alla cinepresa.



