La valanga colpisce, ma i soccorsi «arrivano 24 ore dopo»

Gli alpinisti himalayani lamentano un sistema di soccorso macchinoso e troppo lento.
Gli alpinisti himalayani lamentano un sistema di soccorso macchinoso e troppo lento.
KATMANDU - Uno sherpa ferito in uno degli incidenti di montagna in Nepal ha dichiarato di aver atteso oltre 24 ore per l'evacuazione verso l'ospedale. Lo riporta l'Himalayan Times, secondo cui i ritardi nei soccorsi sulla vetta dello Yalung Ri hanno suscitato critiche che si sono concentrate sul sistema di risposta alle emergenze del paese, con sopravvissuti e funzionari che attribuiscono la responsabilità a un sistema macchinoso per il rilascio dei permessi per l'accesso all'area, dove i voli in elicottero richiedono molteplici autorizzazioni governative.
«Molti dei nostri amici piangevano da ore, implorando un soccorso immediato», ha raccontato lo sherpa, Nima Gyalzen.
Un pilota che si occupa proprio di soccorsi avrebbe confermato all'Himalayan Times che i voli nella zona necessitano dell'approvazione dei ministeri del turismo, degli interni e della difesa, insieme a quella dell'Autorità per l'aviazione civile. «Questa catena di permessi causa ritardi critici», ha affermato il pilota.
«La valanga ha colpito intorno alle 9 del mattino, ma il soccorso è stato autorizzato quasi otto ore dopo», ha sottolineato Pasang Kidar, guida dell'International Federation of Mountain Guides Associations e vicepresidente del Rolwaling Everest Summiteers Club.valanga
Anche i funzionari locali hanno espresso frustrazione, affermando che, nonostante le ripetute richieste, «le regole delle zone soggette a restrizioni hanno gravemente ostacolato una risposta tempestiva».
Alla luce dell'incidente, le associazioni alpinistiche hanno chiesto riforme immediate. Il presidente della Nepal Mountaineering Association, Phur Gyalje, ha sottolineato che «procedure di soccorso rapide sono essenziali durante le emergenze in montagna» e ha aggiunto che l'associazione «si coordinerà con le autorità per garantire che tali ritardi burocratici non si ripetano».




