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Il 27enne era stato trafitto dalle frecce della tribu primitiva dei sentinelesi, Survival Intenational: «Rischiamo di contagiarli»
NUOVA DEHLI - L'India sospende le ricerche del corpo di John Allen Chau, il missionario nordamericano ventisettenne che ha perso la vita 11 giorni fa mentre cercava di mettere piede su North Sentinel, una delle più remote isole delle Andamane, nell'Oceano Indiano, territorio sinora inavvicinato dei sentinelesi, una delle ultime popolazioni tribali del mondo.
Secondo il racconto dei pescatori indiani che lo hanno accompagnato vicino alla costa, Chau sarebbe stato ferito da una freccia scagliata dalla riva.
La polizia indiana ha detto di avere sospeso le ricerche per non alzare la tensione, dopo vari tentativi nei giorni scorsi con un elicottero e con due barche, che comunque si sono fermate a quattrocento metri dalla riva.
Antropologi e studiosi sociali indiani si sono dichiarati d'accordo con la tesi di Stephen Corry, il presidente del movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni Survival International, che sostiene che i sentinelesi devono essere difesi da tutte le incursioni esterne e rispettati nelle loro tradizioni.
Survival International giudica la ricerca del corpo di Chau estremamente pericolosa, sia per i sentinelesi, per i quali un'infezione, altrove leggera come un raffreddore o un'influenza, può rivelarsi mortale, sia per l'incolumità degli agenti, che sarebbero stati accolti come Chau.
Le autorità indiane spiegano che consulteranno gli esperti per capire se e come procedere.
