«Costruito dagli italiani... pulito dai migranti», scrive il periodico satirico accostando la tragedia di Genova all'immigrazione
PARIGI / GENOVA - Macabra ironia del periodico satirico francese Charlie Hebdo sul crollo del ponte Morandi a Genova.
È una copertina che non mancherà di far discutere quella dell'ultima edizione del settimanale, la numero 1361 firmata dal vignettista Riss, che accosta il tema della tragedia di Genova con quello dell'immigrazione.
L'immagine mostra il ponte spezzato in alto a sinistra mentre a terra, tra le macerie e un'auto appena precipitata, c'è un immigrato di colore che spazza il suolo con una scopa: «Costruito dagli italiani... pulito dai migranti», è il commento di Charlie Hebdo.
Charlie Hebdo aveva suscitato particolare indignazione in Italia nel 2016 quando, in seguito al terremoto nel Centro Italia che aveva fatto quasi 300 morti, aveva pubblicato una copertina in cui paragonava le vittime a dei tipi di pasta: "Penne al pomodoro", "Penne gratinate" e "Lasagne" si leggeva sopra le rappresentazioni di persone ferite o completamente straziate dai crolli. "Terremoto all'italiana" era il titolo.
Il Comune di Amatrice, devastato dal sisma, aveva fatto causa al periodico. Quest'ultimo aveva difeso le proprie scelte: «La morte rimane un tabù, ma a volte bisogna pur trasgredire», aveva dichiarato a France Inter proprio Riss sostenendo l'operato del collega Félix. «Per noi è un disegno dall'umorismo nero come ne abbiamo già fatti in passato, non è niente di straordinario», aveva aggiunto.
Nel 2017 Charlie Hebdo non aveva mancato nemmeno di dedicare, se così si può dire, una vignetta alla valanga di Rigopiano, in Abruzzo, in cui erano morte 29 persone. Nella stessa si vedeva la rappresentazione della Morte con gli sci ai piedi mentre cavalcava la valanga: "La neve è arrivata", si leggeva nell'illustrazione satirica. "Non ce ne sarà per tutti", chiosava la sinistra protagonista del disegno.
Già alcuni giorni fa, poco dopo il crollo di Genova, era circolata sui social una falsa copertina del settimanale dedicata alla tragedia. La finta vignetta sotto accusa era stata ripresa, con alcune modifiche, da una disegnata dal vignettista italiano Ghisberto. Essa mostrava un pezzo di strada del ponte obliquo tra un pilone del viadotto, con le auto che cadevano al suolo dall'estremità inferiore e tre grossi sacchi di denaro sull'estremità superiore a fare da contrappeso: la bandiera italiana sventolava in cima al pilone.
L'immagine era stata condivisa su Facebook, WhatsApp e Twitter ma ben presto era emerso che la copertina era un falso.