CPI sul caso Hospita-Lega, il Governo lascia al Parlamento la valutazione
Non è un no, ma l'Esecutivo ha ribadito come i fatti in questione riguardino principalmente soggetti privati esterni all’Amministrazione cantonale, ambito che non rientra nelle sue competenze.
BELLINZONA - Sebbene si trattasse di un passaggio puramente formale e privo di effetti vincolanti, la presa di posizione del Consiglio di Stato sull’ipotesi di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sul caso «Hospita-Lega» era attesa, poiché rappresentava uno degli ultimi step prima del voto parlamentare. Tuttavia, come riferisce oggi il CdT, la risposta inviata dal Governo all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio non introduce elementi nuovi: l’Esecutivo ha evitato di entrare nel merito e ha sostanzialmente demandato ogni decisione al Legislativo. Nella risoluzione del 17 dicembre, infatti, il Governo si limita ad affermare che spetta al Parlamento valutare se procedere o meno con una CPI.
Il percorso istituzionale era stato avviato il 18 novembre, quando la Commissione gestione e finanze aveva espresso un parere favorevole di principio. Da lì la richiesta formale (di un parere) al Governo, che ora ha risposto richiamando l’articolo 39 della legge sul Gran Consiglio, secondo cui una CPI è giustificata solo da eventi di particolare rilevanza istituzionale. Il Consiglio di Stato ribadisce che i fatti in questione riguardano principalmente soggetti privati esterni all’Amministrazione cantonale, ambito che non rientra nelle sue competenze.
Già in una lettera del 3 settembre il Governo aveva escluso la necessità di inchieste interne, sottolineando l’esistenza di una procedura penale in corso e la volontà di evitare interferenze con le autorità giudiziarie e disciplinari.
