«Perché il governo intende rinviare l’applicazione delle decisioni del Parlamento per gli insegnanti?»

Possibilità di nomina a tempo parziale, le domande dell'MPS al Governo: «Non ritiene eccessivo che trascorra quasi un anno tra l’approvazione di una modifica di legge e la sua entrata in vigore?»
Possibilità di nomina a tempo parziale, le domande dell'MPS al Governo: «Non ritiene eccessivo che trascorra quasi un anno tra l’approvazione di una modifica di legge e la sua entrata in vigore?»
BELLINZONA - «Lo scorso 15 settembre il Gran Consiglio ha approvato, malgrado l’opposizione del Governo e della maggioranza dei partiti presenti nella Commissione della gestione, una modifica dell’art. 16 della LORD che d’ora in avanti permetterà la nomina anche a chi ha un rapporto di lavoro inferiore al 50%».
Comincia così l'interpellanza presentata da Pino Sergi (MPS) e cofirmata dal suo collega di partito Matteo Pronzini. «Si tratta di un piccolo ma significativo passo avanti per numerosi casi concreti - scrivono - È evidente che ciò non garantisce automaticamente la nomina, ma un rapporto di lavoro a tempo parziale nella scuola al di sotto del 50% non potrà più essere utilizzato dall’autorità di nomina (Governo o Municipi) come motivo di rifiuto».
Da informazioni assunte dai due granconsiglieri, «sembrerebbe che il Consiglio di Stato abbia intenzione di far entrare in vigore a breve la modifica di legge per i funzionari amministrativi, rinviando invece quella per gli insegnanti al 1° agosto 2026. Una decisione formalmente legittima — spetta infatti al Governo stabilire la data di entrata in vigore — ma politicamente inopportuna».
Procedendo in questo modo, «secondo cui l’applicazione effettiva della modifica slitterebbe di un anno scolastico (cioè non varrebbe per il prossimo anno scolastico 2026-2027, ma per quello 2027-2028). Una messa in vigore nelle prossime settimane consentirebbe invece che i concorsi della prossima primavera tengano già conto della nuova normativa. I docenti attualmente incaricati perché con un rapporto inferiore al 50% potrebbero chiedere la nomina (sempre nel rispetto delle altre condizioni previste dalla legge); lo stesso varrebbe per i docenti già nominati che volessero ridurre il loro grado al di sotto del 50%».
In secondo luogo, «questa scelta è in controtendenza rispetto alla delicata situazione occupazionale prevista nei prossimi anni. Le ultime proiezioni pubblicate sul fabbisogno di docenti indicano infatti un calo delle necessità in alcuni settori».
Le domande rivolte al Consiglio di Stato:
1. Non ritiene eccessivo che trascorra quasi un anno tra l’approvazione di una modifica di legge – per certi aspetti di portata limitata – e la sua entrata in vigore, e addirittura due anni prima che essa produca effetti concreti?
2. Quali sono le motivazioni che giustificano una procedura così lunga? Non ritiene che, soprattutto per le scuole cantonali (medie, medie superiori e professionali), non ci siano problemi concreti di organizzazione?
3. Non ritiene che i problemi organizzativi che si potrebbe porre per le scuole comunali, potranno essere risolti in un breve lasso di tempo e permettere la messa in atto della modifica di legge già con l’anno scolastico 2026-2027?
4. Non ritiene che l’attuale situazione, sotto diversi aspetti tesa, del mercato del lavoro degli insegnanti potrebbe beneficiare di una più rapida messa in vigore della modifica di legge in oggetto?




