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LOSONE"Così apro la mia casa al mondo"

22.09.14 - 09:10
Il Couchsurfing è un fenomeno sempre più globale. Un losonese ci racconta come viene vissuto alle nostre latitudini
Nella foto Marco Pisasale (al centro) insieme a due suoi ospiti
"Così apro la mia casa al mondo"
Il Couchsurfing è un fenomeno sempre più globale. Un losonese ci racconta come viene vissuto alle nostre latitudini

LOSONE - Un po' per caso, un po' attraverso il passaparola. Così Marco Pisasale, docente di educazione musicale di 31 anni, ha conosciuto il mondo dei "surfisti del divano". Il couchsurfing è la possibilità di ospitare o di essere ospitati da gente sconosciuta di tutto il mondo. Attraverso il sito dedicato (www.couchsurfing.org) si crea il proprio profilo per entrare in contatto con le persone che hanno bisogno di un tetto sopra la testa, anche solo per una notte. Un’esperienza che ha riempito di soddisfazioni l’estate di Marco: “Da quest'anno ho una casa tutta mia e ho deciso di aprirla al mondo, avevo già comprato un divano per ospitare amici e parenti, quindi mi sono chiesto: perché non ospitare anche altre persone?”. Marco nel proprio profilo non è stato certo avaro di informazioni, “solitamente quelli più ricchi di informazioni infondono fiducia, io ho descritto anche le dimensioni del divano”.

Il giovane docente spiega che il couchsurfing è soprattutto un'esperienza attraverso la quale si possono creare rapporti umani a seconda della sintonia che si instaura tra le persone: "Due tedeschi erano venuti 3 giorni per il film festival ma, visto che c'era affinità tra di noi, sono restati per altri due giorni. Sentivo di stare con due amici”. Al momento Marco sembra essere il padrone di casa perfetto, godendo di tutti i feedback positivi sulle otto persone ospitate. Anche se non è obbligato a trascorrere del tempo insieme ai suoi ospiti, il 31enne vive il couchsurfing con spirito di curiosità verso l'altro e di convivialità: “Non hai niente da guadagnare se non l'arricchimento umano e la condivisione". Già, perché non ci sono costi, ci si arrangia secondo i valori dell'ospitalità e del buon senso: “Quando ne ho la disponibilità offro colazione o la cena e gli ospiti contribuiscono oppure mi fanno un regalino. Una volta ho ricevuto una buonissima grappa alle pere".

Per ora Marco ha vissuto solo un aspetto del couchsurfing e non ha ancora approfittato dell’ospitalità di qualcuno. L’occasione però gli è arrivata per puro caso: “In Italia ho dato un passaggio ad un autostoppista francese, parlando ho scoperto che stava viaggiando con il couchsurfing. Mi ha invitato a Grenoble dicendomi che mi tratterà come un principe". Un buon inizio, senza dubbio. Anche se Marco avverte: “Per godertelo devi avere spirito di adattamento, di avventura e una mentalità aperta”.

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