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LUGANO

Processo Diebold, "Maier, narciso e antisociale"

La deposizione del dottor Carlo Calanchini, perito giudiziale
Ti-Press (archivio)
Processo Diebold, "Maier, narciso e antisociale"
La deposizione del dottor Carlo Calanchini, perito giudiziale
LUGANO - Nel terzo giorno del processo per l'omicidio di Matteo Diebold, ucciso a coltellate la sera dell'11 novembre 2010, entra in scena il profilo psicologico di Maier disegnato dai medici psichiatri. Nell'aula delle Assise Cri...

LUGANO - Nel terzo giorno del processo per l'omicidio di Matteo Diebold, ucciso a coltellate la sera dell'11 novembre 2010, entra in scena il profilo psicologico di Maier disegnato dai medici psichiatri. Nell'aula delle Assise Criminali di Lugano, la prima perizia psichiatrica dell'imputato è quella del dottor Carlo Calanchini, psichiatra e terapeuta e perito giudiziale.

 

Hans Peter Maier oggi si è ripresentato con la sua sciarpa grigia, la giacca marrone e il quadernetto, sul quale annota alcuni passaggi del dibattimento.

 

Il medico è dell'opinione che l'imputato soffra di un disturbo della personalità con tratti narcisistici e antisociali, istrionici con disturbi di dipendenza. Un esibizionista, che darebbe molta importanza all'apparenza e che cercherebbe di essere sempre al centro dell'attenzione.

 

"L'istrionico è un sottotipo un po' sfumato del narcisista" - spiega lo psichiatra luganese dopo essere stato sollecitato dal giudice Ermani a spiegarsi meglio.

 

I tratti antisociali dell'imputato - "Li osservo nel comportamento di sfruttamento che Maier ha posto in atto nei confronti di diverse persone, conducendo un'esistenza sproporzionata rispetto ai suoi mezzi", spiega Calanchini che poi, riferendosi ai documenti falsificati, li giustifica con "la sua propensione a infischiarsene delle regole e delle leggi".

 

"Incontestata la piena capacità cognitiva - afferma il giudice - mi puo' spiegare la sua conclusione?". "Noi abbiamo a che fare con una personalità patologica - conclude lo psichiarta -. Questo rapporto per Maier era importante. Se accettiamo la sua versione dei fatti, allora ci troviamo davanti a una personalità problematica, patologica che si sente crollare il suo mondo ideale da un momento all'altro".

 

Secondo il perito, Maier avrebbe reagito violentemente quella sera dell'11 novembre, non solo per il rifiuto in sé stesso, ma anche per l'insulto che avrebbe subito da Diebold, che ha scatenato una reazione emotiva, una rabbia che in una personalità patologica, con una fragilità di base del soggetto, si è trasformato in tragedia.

 

Calanchini basa le sue considerazioni tenendo conto esclusivamente delle dichiarazioni del Maier, ritenendo che vi siano le basi di una scemata imputabilità "se le cose sono andate come descritte da Maier" e non in caso di delitto perpretato per fini economici, ossia i 200mila franchi che Maier doveva restituire alla vittima. 

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