"Sapevo del suo passato a luci rosse, però resta una donna eccezionale"

Parla la madre di un'allieva della scuola Montessori: "La direttrice è una brava persona e mia figlia nell'istituto si trova benissimo"
DINO – “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. A rispolverare la frase biblica è la madre di una bimba di tre anni, che frequenta la scuola privata Montessori a Dino. L’istituto nelle scorse ore si è trasformato in un’autentica polveriera: dapprima l’operazione di polizia, in seguito all’indagine condotta dal Ministero pubblico per violazione del dovere di assistenza o educazione. Poi le rivelazioni sulla direttrice della scuola pubblicate su Liberatv, una 44enne che avrebbe un passato a luci rosse e che si sarebbe fatta fotografare in pose osé sul cofano di un’auto della polizia. Ora che sta rischiando di perdere il posto di lavoro, è una mamma a difenderla e a volere sbarazzare il campo da possibili moralismi: “Con me è sempre stata disponibilissima. Io sapevo del suo passato, ma devo dire che si è sempre comportata da professionista”.
Retta salata - La giovane madre racconta alcuni dettagli del rapporto tra lei e la direttrice. “Mi sono rivolta a questo istituto perché alla scuola pubblica non accettavano mia figlia di tre anni per tutto il giorno, ma solo per mezza giornata. Di fronte alla retta da pagare, 1500 franchi mensili, sono rimasta bloccata. Ma la direttrice ci è venuta incontro, abbiamo trovato un buon compromesso e io posso solo ringraziarla”. Alcuni genitori tuttavia si sarebbero lamentati in maniera insistente per il modo con cui è condotta e gestita la scuola. “Lo so – ammette la nostra interlocutrice –, soprattutto dava fastidio il fatto che cambiavano gli insegnanti senza che i genitori venissero avvisati. Mia figlia però è sempre stata entusiasta dell’educazione ricevuta, addirittura vorrebbe andare a scuola anche il sabato e la domenica. Sono allibita, scioccata per quello che sta succedendo. Ho sentito che la scuola potrebbe chiudere, sono preoccupata per il futuro di mia figlia”.
Trasparenza - Poi torna sulle presunte attività a luci rosse della direttrice. “Sbagliare è umano, non possiamo giudicare senza conoscere la vera realtà dei fatti. Magari questa persona si trovava in una situazione di estremo bisogno, non so. In ogni caso si può sempre imparare dai propri errori. Non avrei mai mandato mia figlia in quella scuola se avessi avuto dubbi sulla direttrice. Invece mi è sempre sembrata onesta e trasparente”. L’istituto, che non è parificato dal Cantone e che è frequentato in totale da una ventina di allievi, offre la possibilità di frequentare attività extra scolastiche. “E la mia figlia più grande ogni tanto, durante i momenti liberi, ci va. Nemmeno lei si è mai lamentata. Per una mamma che lavora è importante potersi basare su simili strutture”.
PM



