È morto l'architetto Tita Carloni

Aveva 81 anni. Progettò Casa Balmelli a Rovio, e la Pinacoteca Züst a Rancate
ROVIO - Il Ticino piange oggi uno dei suoi architetti più rinomati. È morto all'età di 81 anni Tita Carloni. Architetto, insegnante, uomo di cultura, e uomo politico. Dal 1971 al 1978 è stato infatti deputato del Partito socialista autonomo al Gran Consiglio ticinese. Non solo. Era stato anche membro della Commissione cantonale della protezione dei monumenti (1960-1967) e della Commissione federale delle belle arti (1988-1989).
Classe 1931, originario di Rovio, aveva studiato architettura al Politecnico federale di Zurigo, con periodi di pratica negli studi degli architetti Peppo Brivio a Locarno, Rino Tami a Lugano e Boileau et Labourdette a Parigi.
Nel 1956 aprì uno studio a Lugano con Luigi Camenisch. Dalla collaborazione con Camenisch che durò 5 anni, scaturirono le prime opere importanti, in particolare Casa Balmelli a Rovio, Casa Carloni a Pregassona, Palazzo Bianchi a Lugano e l’Albergo Arizona a Lugano.
Dal 1961 al 1964, nell’ambito dell’Esposizione Nazionale di Losanna, Tita Carloni realizza il settore “Art de vivre - Joie de vivre”, caratterizzato da geometrici volumi verticali che emergono alle spalle di un lungo portico orizzontale che circonda una piazza centrale. Carloni ha poi un intenso periodo di lavoro tra il 1965 e il 1968 durante il quale collabora con Livio Vacchini e Luigi Snozzi.
Tra le sue opere vi sono la Casa Balmelli a Rovio (1956-1957), la Casa Perucchi ad Arosio (1968-1970), le Case a schiera di Balerna (1974), le Case d'appartamenti, negozi e uffici a Lugano nel 1960, la scuola a Stabio (1974), il Palazzo dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese a Lugano nel 1970, e la Pinacoteca Züst a Rancate.




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