Tito's e Nyx chiusi, il tramonto della Lugano da bere

La bufera giudiziaria imperversa e il popolo della notte si ritrova senza due ritrovi molto gettonati a Lugano
La bufera giudiziaria imperversa e il popolo della notte si ritrova senza due ritrovi molto gettonati a Lugano
LUGANO - Tito's Place, Madai, Privilege, Pacha, Nyx. Bastava entrare in uno di questi locali per essere catapultati in un altro mondo, tutto artificiale, come se si respirasse l'estasi delle grandi realtà delle capitali europee. Hector Moron Bravo, conosciuto da tutti come "Tito", ha saputo rivoluzionare il concetto di discoteca a Lugano. Da piccole discoteche del centro senza troppe pretese (si ricorda il Desperados) Tito, l'imprenditore della notte, le ha trasformate in veri e propri locali "in" e aggiornate al gusto dei tempi.
Il Nyx Club, aperto pochi anni fa all'interno del Casinò, rappresentava un tassello importante per la strategia di rilancio del Casinò di Lugano, che ha scoperto l'importanza del settore "intrattenimento" per gli affari della casa da gioco di proprietà comunale.
Ed in Comune la vicenda giudiziaria sta creando un certo imbarazzo. Erasmo Pelli, vicesindaco di Lugano e presidente del CdA del Casinò, ha voluto subito distanziarsi da Paolo Guarnieri, direttore marketing della casa da gioco luganese, arrestato insieme a Tito, con pesanti accuse, tra cui la truffa, l'appropriazione indebita, il sequestro di persona, la coazione. "Siamo rattristati - ha dichiarato a LaRegione il vice sindaco - questi arresti rappresentano un fulmine a ciel sereno per noi". "Il collaboratore è stato sospeso con effetto immediato" - ha proseguito Pelli che assicura che i due finiti in manette erano incensurati e quindi privi di ogni sospetto.
L'inchiesta Domino sta indagando in un mondo, quello che viene definito un po’ pomposamente "la movida luganese", che sta mostrando il suo volto meno nobile. Un'inchiesta collegata all'indagine che lo scorso mese di giugno aveva portato all'arresto di un 39enne italiano (rilasciato qualche giorno fa) per l'accoltellamento di Bissone avvenuto in marzo.
Dal mondo a luci rosse, con i vari blitz della polizia e le chiusure delle case chiuse, l'inchiesta sta aprendo uno squarcio inquietante del mondo del divertimento notturno, in cui ruotano interessi finanziari che gli inquirenti sono andati a verificare, riscontrando infrazioni gravi quali la frode, la bancarotta fraudolenta, cattiva gestione, falsità in documenti, impiego di stranieri sprovvisti di permessi, frodi fiscali, mancato versamento degli oneri sociali e tutta una serie di irregolarità a livello finanziario che ammontano a centinaia di migliaia di franchi.
Di certo, da stasera, il fine settimana luganese sarà diverso. Le luci e il glamour in stile luganese non brilleranno più come una volta.








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