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Per l'imputato, un 30enne del Locarnese, prima è previsto un trattamento sanitario stazionario.
LUGANO - «L'imputato è condannato alla pena detentiva di 3 anni e 3 mesi, tolto quanto già trascorso in carcere. Prima di scontare quanto deciso dovrà essere sottoposto a trattamento sanitario stazionario». Trattamento che verrà stabilito, nei modi e nel luogo, dall'autorità esecutiva. Questa la sentenza letta nel pomeriggio, presso le Assise criminali di Lugano, dal presidente della Corte Francesca Verda Chiocchetti, coadiuvata dai giudici a latere Monica Sartori-Lombardi e Aurelio Facchi.
Così ha deciso la corte dopo aver ascoltato, nei giorni passati, l’imputato (reo confesso di pedofilia) e tutte le parti interessate. Alla sbarra un uomo del Locarnese di 30 anni, entrato e uscito dal carcere in più occasioni, accusato di atti sessuali consumati e tentati con fanciulli e pornografia ripetuta. Episodi accaduti in diverse località del Canton Ticino.
Prima della lettura della sentenza il presidente della Corte ha inoltre sottolineato come «la pena sia aggravata dal fatto che l'imputato ha messo in atto i suoi intenti criminali in un lungo periodo di tempo. Pena aggravata poi dall'età delle vittime, dai tanti episodi oltre al fatto che in certi casi ha anche fatto credere di essere innamorato delle ragazze intercettate. In un caso ha anche approfitto della sua posizione di superiore in ambito lavorativo».
Accolte anche le richieste risarcitorie avanzate dall'accusa privata che rappresentava due ragazze. In totale la somma da risarcire sarà di 4340 franchi.
