Cerca e trova immobili
CONFINE

Per andare in Italia il modulo PLF non serve più

A patto di viaggiare con un mezzo privato nella fascia di confine e non sostare più di 48 ore
Keystone
Per andare in Italia il modulo PLF non serve più
A patto di viaggiare con un mezzo privato nella fascia di confine e non sostare più di 48 ore
Si risolve così la situazione, decisamente ingarbugliata, a ridosso della frontiera
LUGANO - Se negli ultimi giorni siete andati in Italia e avete compilato il Passenger Locator Form (PLF), cliccando in maniera certosina fino alle informazioni estese sulla sua compilazione, forse potreste aver notato anche voi una novità abba...

LUGANO - Se negli ultimi giorni siete andati in Italia e avete compilato il Passenger Locator Form (PLF), cliccando in maniera certosina fino alle informazioni estese sulla sua compilazione, forse potreste aver notato anche voi una novità abbastanza importante: ovvero il fatto che non è più necessario farlo se si resta in Italia per meno di 48 ore e si arriva a destinazione percorrendo meno di 60 chilometri e con un mezzo privato.

La deroga, introdotta dal 18 giugno e ben poco sbandierata ma svelata oggi da diverse testate ticinesi, permette quindi ai ticinesi di recarsi nella fascia di confine italiana in auto, anche per tutto il weekend, senza necessità di PLF.

Una semplificazione, questa, che permetterà a molti di recarsi più serenamente nella vicina Italia e che - probabilmente - sgraverà anche le autorità italiane da una mole non indifferente di email (era infatti obbligatorio inviare il documento compilato al Ministero per ogni entrata) così come di controlli. 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE