Cerca e trova immobili
CAMORINO

Avevano prezzi stracciati: «Facevano concorrenza sleale»

Permessi facili, lo scandalo si allarga a macchia d'olio. Blitz in una ditta edile. Omar Biaggi, presidente delle ditte di punteggi: «Avevamo dubbi. Ma la situazione era inimmaginabile»
FVR / M. Franjo
Avevano prezzi stracciati: «Facevano concorrenza sleale»
Permessi facili, lo scandalo si allarga a macchia d'olio. Blitz in una ditta edile. Omar Biaggi, presidente delle ditte di punteggi: «Avevamo dubbi. Ma la situazione era inimmaginabile»
CAMORINO – Una manica di disperati. Così viene descritta, da una persona informata sui fatti, la cerchia degli stranieri che beneficiavano di passaporti falsi e, allo stesso tempo, di un posto di lavoro garantito e sottopagato nell'edili...

CAMORINO – Una manica di disperati. Così viene descritta, da una persona informata sui fatti, la cerchia degli stranieri che beneficiavano di passaporti falsi e, allo stesso tempo, di un posto di lavoro garantito e sottopagato nell'edilizia. In particolare in quella ditta di ponteggi di Camorino, in cui oggi, mercoledì, la polizia ha effettuato un blitz, fermando i titolari. «Ora – sottolinea Omar Biaggi, presidente dell'associazione ticinese degli imprenditori di ponteggi – si capisce come mai questa azienda potesse avere tariffe tanto concorrenziali».

Ambiente teso – E infatti l'azienda di Camorino, guidata come anticipato oggi da Ticinonline da un uomo di origini kosovare, noto per le sue attività anche oltre San Gottardo, aveva creato una certa tensione nell'ambiente. «Si può parlare di concorrenza sleale – ammette Biaggi –. Qualche dubbio noi lo avevamo. Però questa situazione era inimmaginabile. Nessuno avrebbe mai pensato che ci fosse dietro una storia così grossa, legata a passaporti falsi».

Pronti a tutto – A lavorare per l'impresa di Camorino erano operai disposti a tutto pur di avere un lavoro. Venivano dirottati lì grazie all'intervento del 25enne responsabile della Aliu Big Team Sagl, la mente di tutta l'organizzazione. Con il presunto benestare degli impiegati statali finiti nel frattempo in manette, che acconsentivano loro la possibilità di avere un permesso fittizio.

Altri sviluppi in vista – Alcuni, stando sempre a fonti informate, non venivano nemmeno retribuiti regolarmente. La ditta di Camorino non sarebbe l'unica coinvolta in questa situazione. La Magistratura starebbe indagando anche su altre imprese edili della Svizzera italiana.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE