Sgomberata la fattoria del degrado
Sgomberata la fattoria del degrado In via ai Pascoli animali portati via con i camion. La soddisfazione di Emanuele Besomi della Spab: «Finalmente, giusto punire le pecore nere»
In via ai Pascoli animali portati via con i camion. La soddisfazione di Emanuele Besomi della Spab: «Finalmente, giusto punire le pecore nere»
BIASCA - «Finalmente!». E' questa l'esclamazione, liberatoria, di Emanuele Besomi, presidente della Società Protezione Animali di Bellinzona fatta a caldo nella tarda mattinata di mercoledì, riguardante lo sgombero della Fattoria dei Rodoni, in via ai Pascoli a Biasca.
Del caso ci eravamo occupati in febbraio. La malagestione della stalla e degli animali allevati sotto l'occhio di tutti, creavano malumore e non pochi interrogativi a Biasca e dintorni. Una situazione di degrado generale, con gli animali in condizioni precarie, che faceva temere gravi carenze anche per quanto riguarda le condizioni igienico-sanitarie della struttura .
Oggi, mercoledì 8 giugno 2016, giunge la notizia dell'intervento delle autorità veterinarie cantonali e della polizia che stanno procedendo allo sgombero della fattoria. «Sono arrivati i camion ed è presente la polizia», ci ha raccontato con voce soddisfatta Emanuele Besomi. «E' da anni che ci occupavamo del caso e sono contento che si sia riusciti a trovare tutte le prove necessarie per poter procedere al sequestro degli animali»
Come ci racconta lo stesso presidente della Spab, le mucche e i vitellini della fattoria del degrado verranno portati in strutture adeguate in Svizzera interna per l'accoglienza a tempo determinato ed indeterminato». Una vera e propria salvezza per questi animali, che, come già riferito, vivevano in uno stato di degrado più volte denunciato dalla Spab. «Tra l'altro - aggiunge Besomi - settimana scorsa è morta una mucca».
«Sono contento che si sia finalmente tolto questi animali da una gran brutta situazione - ha concluso Besomi. E per questo motivo il mio plauso va all'Ufficio del veterinario cantonale. Anche per il mondo rurale questo intervento rappresenta un segnale: le pecore nere ci sono, ma vengono sanzionate. Un intervento quindi giusto per non compromettere il buon nome del 98% dei contadini onesti che trattano bene i loro animali. Ed è giusto che questo 2% venga colpito, soprattutto in casi gravi ed eclatanti come questo».
