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ITALIA / CANTONE

E se Mussolini fosse fuggito in Ticino?

Lo scrittore Roberto Gervaso immagina il Duce sopravvissuto alla fine della guerra, e impiegato come giornalista in un piccolo quotidiano ticinese...
Foto Keystone / AP
E se Mussolini fosse fuggito in Ticino?
Lo scrittore Roberto Gervaso immagina il Duce sopravvissuto alla fine della guerra, e impiegato come giornalista in un piccolo quotidiano ticinese...
NAPOLI - "Abbiamo una classe politica indegna, fatte poche eccezioni, che si perde in liti senza rendersi conto della partita importante che stiamo giocando". Così lo scrittore italiano Roberto Gervaso durante la presentazione d...

NAPOLI - "Abbiamo una classe politica indegna, fatte poche eccezioni, che si perde in liti senza rendersi conto della partita importante che stiamo giocando". Così lo scrittore italiano Roberto Gervaso durante la presentazione del suo ultimo libro "Lo stivale zoppo", una storia d'Italia irriverente dal fascismo a oggi, presentato oggi a Napoli alla presenza del direttore de "Il Mattino", Alessandro Barbano, e del responsabile Relazioni esterne Msc, Maurizio Salvi, che ha introdotto gli ospiti.

Il libro prende le mosse dall'idea dello scrittore di non far morire Mussolini nell'aprile del 1945 che, invece, grazie a una fuga rocambolesca, si è rifugiato in Svizzera sotto mentite spoglie. Qui il duce inizia una seconda vita trovando lavoro come giornalista per un piccolo quotidiano ticinese. Dopo una serie di articoli, Mussolini-giornalista viene mandato come inviato in Italia dove realizzerà una serie di reportage che raccontano il nostro Paese dalla ricostruzione al '68, dal rapimento di Moro all'ascesa di Berlusconi fino ad arrivare al Governo Letta e alla condanna del Cavaliere.

Un libro che - come ha sottolineato il direttore Barbano - "è scritto con rigore e stile impareggiabile, con ironia, scetticismo critico, un'opera in cui Gervaso è sempre distaccato ma mai cattivo". Secondo Barbano, l'autore "è sempre fuori dal conflitto, non sposa una causa, guarda il potere restando fuori dal potere". Il titolo del libro - come spiegato da Gervaso - è nato dall'analisi secondo cui "l'Italia sta in piedi perché non sa da che parte cadere e che - ha aggiunto - rischia di diventare una ciabatta se non si sveglia. Il nostro Paese - ha proseguito l'autore - dà il meglio solo nelle emergenze, quando ha l'acqua alla gola".

Durante le presentazione, Gervaso non ha risparmiato giudizi sui personaggi politici del presente da Berlusconi "imprenditore geniale, ma politico che ha piegato la politica ai suoi interessi", a Fini definito "il più grande becchino della storia", a Monti "professore pieno di spocchia" fino ad arrivare a Renzi "cubista della politica" e Letta "bambino di De Gasperi", passando per Veltroni "reperto storico" e D'Alema "politico di grandi intuizioni tutte sbagliate".

Ats Ans

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