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Il pieno “gratis” 10 volte ogni giorno

Sebbene la maggior parte dei furti di benzina sia dovuta a distrazioni, capita che le stazioni di servizio debbano affrontare anche veri e propri specialisti.
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Il pieno “gratis” 10 volte ogni giorno
Sebbene la maggior parte dei furti di benzina sia dovuta a distrazioni, capita che le stazioni di servizio debbano affrontare anche veri e propri specialisti.

LUGANO - Forse per una distrazione, oppure di proposito, fatto sta che ogni anno migliaia di automobilisti si “dimenticano” di pagare il pieno di benzina alle stazioni di servizio svizzere. 

Nel nostro cantone, secondo quanto stimato da Beppo AG, fornitore di servizi per le stazioni di benzina, il numero di fatture di carburante non pagate ogni anno ammonta a circa 3500. Dati alla mano: sono circa 10 al giorno. 

Le perdite per le stazioni di servizio
In media, in Svizzera il conto del carburante non pagato ammonta a circa 55 franchi. Ma è possibile, per le stazioni di benzina, recuperare il credito perso? «È proprio in questo che Beppo aiuta le stazioni», ci spiega Branko Bjelajac, CEO della società. «Attraverso la nostra piattaforma digitale, gran parte delle fatture non pagate viene comunque saldata e rimborsata alle stazioni di servizio interessate».

Secondo Bjelajac, ci sono regioni geografiche in cui gli episodi in qualche modo si concentrano. «È presumibile che vi sia un accumulo di casi nelle stazioni di servizio urbane e vicine al confine e in autostrada». A livello nazionale, i dati però raggiungono cifre diverse. Ogni anno Beppo AG affronta circa 70mila casi. 

Inoltre, sembrerebbe persistere una certa “stagionalità”. «In estate in Svizzera si registrano più casi di carburante non pagato rispetto all’inverno».

Cosa dicono gli attori presenti in Ticino
Detto questo, i dati snocciolati da Beppo AG trovano conferma solo in parte nei due principali attori che operano sul nostro territorio. «Il Ticino è uno dei cantoni meno colpiti da questo fenomeno», ci ha invece spiegato Antonio Aleo, partner e acquisition manager di Socar. «A livello svizzero i grattacapi più importanti provengono da Zurigo e Argovia».

«Ogni anno siamo confrontati con uno o due casi in cui non si tratta di una dimenticanza, ma di persone specializzate in questi furti. Studiano le stazioni di servizio, capiscono dove e quante telecamere ci sono e poi compiono il colpo. Ma anche in questi casi, via via che le stazioni colpite sporgono denuncia, la Polizia riesce a identificare gli autori».

Come le stazioni di servizio possono recuperare i soldi
La maggior parte dei casi però sono involontari. «C’è chi fa benzina, esce sul piazzale, parla con qualcuno e poi riparte senza ricordarsi di pagare il pieno. Quando riusciamo a contattare i clienti, attraverso il numero di targa, non segnaliamo neppure il caso a Beppo ma procediamo da soli. Quando invece le targhe sono segrete oppure straniere, ci attiviamo con la società di consulenza». In questi casi il pieno viene a costare il doppio. Beppo recapita anche una multa tra i 50 e gli 80 franchi. «Ma si tratta solo di una decina di casi all’anno». 

Quasi tutte le stazioni di Socar non si trovano però sull’A2, dove secondo i dati di Beppo avviene la maggior parte dei casi. Stalvedro è l’unica stazione sul tratto autostradale.  

«Il fenomeno è omogeneo, non c'è stagionalità»
Bisogna però fare una distinzione importante: non tutti gli episodi vengono denunciati in polizia. «Annualmente siamo confrontati con circa 160 casi di “partiti senza pagare”», ci spiega Igor Guzzi, responsabile marketing di City Carburoil SA. «Possiamo confermare che avendo dato il mandato del recupero crediti a una società specializzata riusciamo a recuperare il 95% dei casi».

«La media dei casi negli ultimi anni è lineare senza particolari aumenti». Secondo City Carburoil, non si possono selezionare aree geografiche (in particolare le zone di confine) e stagioni (l'estate) in cui i casi subiscono un'impennata. «Tutte le zone sono colpite da questo fenomeno in modo omogeneo e non c’è stagionalità».

La tendenza a livello ticinese è stabile
I dati di queste società sono confermati anche dalla Polizia cantonale. «La tendenza a livello ticinese - ci viene confermato - possiamo definirla stabile nel senso che annualmente mediamente vengono denunciati una ventina di casi. Questo poiché spesso il mancato pagamento del carburante è legato a una dimenticanza più che a una volontà di non pagare il dovuto. In questi casi si riesce spesso a rintracciare il conducente, che poi salda il dovuto».

Come? «Grazie alla stretta collaborazione che si è instaurata negli anni con le stazioni di servizio, in particolare nell’ambito della prevenzione e del contrasto delle rapine, i mancati pagamenti di carburante sono celermente segnalati alla Centrale comune d’allarme (CECAL). Quest’ultima informa poi le pattuglie presenti sul territorio che nella maggior parte dei casi riescono a rintracciare e a identificare il conducente, che poi salda la somma di denaro corrispettiva al carburante erogato».

Tra denunce e querele
Qualora ciò non avvenga, «i gerenti hanno la facoltà di presentare querela in forma scritta presso un posto di Polizia cantonale o direttamente al Ministero Pubblico. Nell’ambito del procedimento penale, i gerenti delle stazioni di servizio possono costituirsi accusatori privati, indicando l’importo non versato. Il risarcimento potrà quindi essere ottenuto anche attraverso un’eventuale successiva causa civile».

A causa del numero limitato di casi non «è possibile definire quale periodo dell’anno sia maggiormente soggetto a questi avvenimenti. Le zone di frontiera potrebbero essere più interessate in considerazione della maggior densità di stazioni di servizio e ritenuta la facilità per l’autore di rendersi irreperibile. Tuttavia anche in questo caso il numero esiguo di casi denunciati non permette di definire un trend ponderato».

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