Cerca e trova immobili
CANTONE

«Mobbing, pressioni psicologiche e interventi sbagliati» nell'ortopedia dell'EOC

Pioggia di accuse da parte di diversi ex dipendenti. I problemi riguarderebbero principalmente l’Ospedale regionale di Lugano. L'EOC: «Accertamenti in corso».
Tio/20Minuti - Davide Giordano
«Mobbing, pressioni psicologiche e interventi sbagliati» nell'ortopedia dell'EOC
Pioggia di accuse da parte di diversi ex dipendenti. I problemi riguarderebbero principalmente l’Ospedale regionale di Lugano. L'EOC: «Accertamenti in corso».

LUGANO - «In reparto vige un ambiente paramilitare, e le minacce di licenziamento sono all’ordine del giorno». «Le dipendenti donne vengono penalizzate e sminuite». «Tanti interventi eseguiti male, e dei pazienti hanno riportato lesioni permanenti». 

Sono solo degli stralci, questi, delle segnalazioni che abbiamo ricevuto dopo l’uscita del nostro articolo sul licenziamento di un chirurgo dell’EOC. E riguardano tutti il reparto di ortopedia dell’Ospedale regionale di Lugano (ORL).

A farsi avanti sono stati diversi medici, ex dipendenti dell’EOC, che per anni hanno lavorato in quel reparto.

«Regnano frustrazione e malcontento» - «L’ambiente di lavoro è molto tossico», ci dice una medica assistente che, dopo qualche anno all’ortopedia dell’ORL, ha scelto di dare le dimissioni. «In reparto regnano frustrazione e malcontento, il che è da ricondurre a un superiore in particolare, perché ciò che dice lui, in quel contesto, è legge. Quando ad esempio si discute il caso di un paziente per valutare se scegliere un trattamento conservativo o chirurgico, l’ultima parola è sempre la sua, anche se tutti gli altri medici sono in disaccordo. Lui, peraltro, punta sempre all’intervento, anche nei casi in cui non necessariamente è l’opzione migliore per il paziente. Questo perché, e lo dice apertamente, è la via che porta maggiori guadagni all’ospedale». 

Umiliazioni e domande inopportune - Il suddetto superiore, prosegue la dottoressa, «tende poi a umiliare il personale, non solo i medici assistenti ma anche quelli con maggiore esperienza». E in reparto prevarrebbe un atteggiamento maschilista e discriminatorio. «Le donne vengono costantemente penalizzate, in termini di formazione e operatività, nonché sminuite. Ad ogni colloquio mi veniva inoltre chiesto se avevo trovato il fidanzato e se pianificavo di avere figli. La preoccupazione del superiore era chiara: temeva che io potessi rimanere incinta e assentarmi dal lavoro per un congedo maternità».

La segnalazione all'HR - La giovane dottoressa, ad ogni modo, chiarisce di avere recentemente segnalato tutti questi aspetti alle risorse umane dell’EOC. «Non l’ho fatto prima perché avevo paura di eventuali ritorsioni. Ora mi auguro che il caso venga seriamente preso a carico».

«Non operava, ma voleva essere inserito nel rapporto operatorio» - Ma c’è di più. «È capitato varie volte che questo superiore ordinasse a dei collaboratori di segnare il suo nome in un rapporto operatorio, anche se non aveva in nessun modo preso parte all’intervento in questione». Una pratica, questa, quantomeno preoccupante, considerato che, vista la posizione gerarchica del medico in questione, «oltre a percepire una base fissa, una parte del suo stipendio è variabile e si basa su quanti interventi svolge».

Il giochetto sopracitato, oltretutto, sembrerebbe essere stato messo in atto in molteplici occasioni. «Anche a me ha chiesto di aggiungere il suo nome in un rapporto operatorio. Per correttezza, però, non l’ho fatto», conferma infatti un’altra persona tutt'ora impiegata presso l'EOC.

«Vessazioni e prevaricazioni» - «È un clima di nonnismo, vessazioni e prevaricazioni. I capi pretendono obbedienza assoluta e sottomissione», riferisce poi un altro medico assistente, per svariati anni attivo presso l’ortopedia dell’ORL. «Va detto che qui in Ticino la stragrande maggioranza dei medici di ortopedia sono italiani, e si gioca molto su questo aspetto, soprattutto considerato il fatto che i contratti dei medici assistenti hanno una durata di 12 mesi e vanno rinnovati di volta in volta. La filosofia è “via tu, ne abbiamo 100 altri in fila”». Il che avrebbe portato a un importante turnover.  

E occhio ad aprir bocca. «Mi è capitato di far notare un errore di un superiore, e per questo sono stato zittito e ripreso», continua. «Sottolineo però che non siamo a militare, se io in sala operatoria noto che un collega, anche più esperto, sta facendo un errore, vorrei essere libero di dirlo, soprattutto per la sicurezza del paziente». 

«Si seguono gli ordini, anche a sfavore dei pazienti» - Ed effettivamente, stando a quanto ci segnala un altro medico (questa volta provvisto di specializzazione e con un’esperienza ultradecennale all’EOC), le suddette problematiche si ripercuoterebbero proprio sui pazienti. 

«Questo ambiente oppressivo e costellato da pressioni psicologiche porta il personale a lavorare seguendo gli ordini dei superiori senza discutere, anche a sfavore dei pazienti. Se un superiore dice “fai questo intervento”, il medico in questione è costretto a farlo, anche se magari non è stato adeguatamente formato in tal senso. Ciò ha portato diversi pazienti a riportare danni, anche permanenti». 

Stando a nostre fonti, alcune di queste inadempienze, come accaduto per la chirurgia della mano, sono già state segnalate alla direzione dell’Ente ospedaliero. 

Nel 2022, ad esempio, una donna è stata operata per una frattura al polso. All’intervento non avrebbe però partecipato alcun chirurgo esperto e, erroneamente, sarebbe stata utilizzata una vite troppo grossa, che avrebbe portato un osso a non guarire. A causa di ciò, la paziente sarebbe quindi andata incontro a diverse complicanze, il cui trattamento avrebbe necessitato la presa in carico da parte di altri specialisti dell’ORL. 

«Segnalare? Si temono ritorsioni» - Per quanto riguarda invece il clima di lavoro, il secondo medico assistente da noi sentito ammette di non aver mai fatto segnalazioni alle risorse umane dell’EOC. «C’è una grande paura di avere delle ritorsioni, anche considerato che, già di norma, le minacce di licenziamento erano all’ordine del giorno. Il servizio di whistleblowing, invece, credo sia stato attivato solo quest’anno. E comunque, lavorando in team piccoli, sarebbe abbastanza facile, per esclusione, risalire a chi ha segnalato».

A mancare, insomma, è la fiducia. E, stando a un ex dipendente HR dell’EOC, questi sentimenti non sarebbero ingiustificati. «Le risorse umane dell’Ente ospedaliero tendono a sottovalutare i casi di mobbing e burnout», riferisce, sostenendo di essere stato, in prima persona, vittima di mobbing.

L'EOC: «Accertamenti in corso» - Da noi interpellato l'Ente ospedaliero cantonale ha preso posizione su quanto ci è stato riferito, spiegando di aver avviato delle verifiche e di voler andare a fondo della questione.

«L’impegno nella promozione di un ambiente lavorativo sano, inclusivo e rispettoso è da sempre un tratto distintivo di EOC, nella convinta accettazione della propria responsabilità sociale, nella salvaguardia dei propri valori e perché consapevole che solo relazioni di lavoro corrette e positive possono garantire la massima qualità nella cura al paziente», viene premesso.

EOC «ha attivato nel tempo canali di segnalazione sia formali sia informali, gli uni e gli altri improntati alla massima discrezione e confidenzialità, per garantire la tutela a chiunque intenda segnalare situazioni in contrasto con il codice di comportamento e deontologico di EOC e/o con le norme relative alla protezione della personalità».

Dalla segnalazione al coinvolgimento di un'esperta esterna - «Premesso quanto sopra, una segnalazione informale a carico del reparto di ortopedia dell’Ospedale Regionale di Lugano risulta essere pervenuta attraverso i canali interni all’inizio di maggio. Tale segnalazione è stata presa in carico da EOC con il massimo rigore e la più totale trasparenza, attivando una verifica interna e coinvolgendo l’avvocato Raffaella Martinelli Peter, specializzata in diritto del lavoro e con una solida esperienza in tale ambito (si era già occupata dei casi Unitas e Rsi ndr.)».

«L’accertamento è in corso e da parte di EOC si confida che possa chiarire circostanze e situazioni consentendo di intervenire nel modo più opportuno, nel rispetto che si deve alla verità dei fatti, ai diritti eventualmente lesi e ai valori irrinunciabili di EOC».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
COMMENTI
 

Zapa 3 sett fa su tio
Sono stato operato 2 anni fa al Civico per inserimento di una protesi all anca. L anestesista prima dell intervento mi ha obbligato a sottopormi a una scintigrafia cardiaca che ha dato l ok per l intetvento in anestesia epicurale e una anestesia genetale supplementare per addormentarmi senza essere intubato. Mi hanno assicurato che non mi sarei svegliato durante l ontervento. Purtroppo durante l'intervento mi sono svegliato proprio nel mentre martellavano per inserire la protesi e subito dopo hanno ricucito la ferita. Mi hanno assicurato dicendomi che tutto era andato per il meglio, purtroppo a tutt'ora ho incubi di quel tremendo risveglio. Dopo essere stato trasferito in reparto di chirurgia ortopedica dove ero ricoverato prima e passate un paio di ore il dolore inizia ad essere a dir poco atroce, percui l infermiere di turno mi miseal corrente che la sola soluzione era quella di riportarmi in sala risveglio in quanto solo l anestesista era autorizzato a darmi un potente narcotico quale la morfina per via endpvenosa e tramite un aparecchio speciale. L'anestesista mi mise al corrente che non essendoci a disposizione nessun macchinario per iniettarmi l antidolorifico che avrei dovuto attendere per trovare un tecnico che sapeva far funzionare un apparecchio di vecchia generazione...percui volente o nolente dovetti attendere in agonia con dolori lancinanti per oltre 40 minuti prima di poter lenire i dolori. E stata un odissea, i 40 minuti piu lunghi della mia vita. Anche perche nel frattempo mentre piangevo dal dolore, gli anestesisti se ne infischiavano e raccontandosi aneddoti comici se la ridevano ignorando le mie sofferenze. Mi chiesi tra l altro come era possibile che non avevano previsto che una volta rientrato in reparto l anestesia sarebbe scesa e conseguentemente i dolori sarebbero diventati atroci.Fu un esperienza terribile nonostante il chirurgo abbia portato a termine l intervento, erano gli anestesisti ad aver lavorato veramente da ...incoscienti o per dirla tutta da incompetenti. Inoltre ciliegina sulla torta al 2 secondo giorno di ricovero dopo l intervento mi sono state diagnosticate delle fiacche al calcagno e allo stinco che loro affermarono da decupito ma da indagini da me effettuate erano state causate dal martello per l assestamento della protesi e l altra dal saldatore che usano per cautelizzare i vasi sanguigni o le vene che durante l inserimento vengono danneggiati. Insomma un odissea degna di un film thriller. Percui quando e se avrete in programma un intervento assicuratevi per bene che chi opera, assiste o anestetizza siano perlomeno preparati. Ve lo consiglio per evitare tragedie che a volte succedono nelle sale operatorie. Una buona vita a tutti

Rik# 3 sett fa su tio
Se il sistema sanitario fosse pubblico e non privato dove si guadagna sul numero di interventi effettuati, e considerando il paziente come persona e non come una fonte di guadagno sul quale speculare sarebbe più corretto. Se Berna mandasse commissioni tecniche di controllo negli EOC a sorpresa e a rotazione, facendo saltare qualche testa se emergono questi gravi episodi e soprusi vedi che rigano dritti! Sarebbero ottimizzate anche le spese per interventi a scopo business, fatti da calzolaio! Rik Locarno

Mgrazia60 3 sett fa su tio
Passi lunghi e ben distesi x tt sti “ professionisti”!!!!😡😡😡

comp61 3 sett fa su tio
Come fa la CM a pagare una semplice operazione a 2. Chirurghi? Come si fa a sbagliare il diametro di una vite che manco il peggio apprendista? Che schifo! Se la sanità è solo business deve diventare pubblica al più presto!

Phenix 3 sett fa su tio
Le cliniche private sono molto peggio. Nel dubbio clinico intervento sì o no cosa pensate scelgano? I chirurghi guadagnano nell’operare, non nel trattare conservativamente. Almeno in EOC solo alcuni primari hanno questi contratti. Poi prima di giudicare sarebbe necessario conoscere bene i fatti

Golf67 3 sett fa su tio
Risposta a Phenix
Finalmente una cosa sensata, che condivido.

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Phenix
Infatti! Ben detto.

Flet 3 sett fa su tio
Poi è colpa nostra se la il premio della cassa malati aumenta ogni anno! Vergognoso! E ora che questi cafoni siano licenziati, priorita alla salute del paziente!

Luna96 3 sett fa su tio
Fosse solo ortopedia il problema. L'EOC ha un problema sistemico enorme. Parliamo veramente di comportamenti spaventosi. Io sono stata in gastroenterologia, ginecologia, neurologia, genetica, ortopedia, PS, nefrologia e medicina interna e in TUTTI i reparti ho avuto problemi CON I MEDICI. Neurologia è spaventoso. Da strapparsi i capelli, un turnover di specialisti MAI visto. In 12 anni avrò visto 5 medici differenti. La cosa tragica è che si paga per un servizio terribile che però è necessario.

Golf67 3 sett fa su tio
Risposta a Luna96
E come mai si rivolge all'EOC e non a uno specialista "privato"?

Jana 3 sett fa su tio
Che brutta cosa. E funziona così solo tra dottori? E come va nel team delle segretarie? Perché a volte la professionalità e la buona educazione, come anche la meritocrazia, è merce rara. Quante impiegate sono scappate o state buttate fuori nel tempo per colpa magari di un solo soggetto tossico che è lì dalla notte dei tempi e si pensa il boss? Purtroppo in ogni ambito, e spesso in posti coi contratti a termine, c'è sempre chi lavora a tempo indeterminato e si pensa insostituibile ed è arrogante, peccato che nessuno prende davvero dei provvedimenti contro queste mele marce, a volte lo sono anche le donne (molto spesso sono le donne a mettere il bastone tra le ruote ad altre donne) anche quando è evidente anche a un sasso che l'ambiente di lavoro è davvero irrespirabile. Si spera sempre nel karma. Prima o poi i nodi vengono al pettine. A chi pensa di andare a trovarsi meglio in altri ospedali però dico che queste cose accadono davvero ovunque e sempre più spesso.

Ginotto 3 sett fa su tio
Quello che sta accadendo all'Ospedale Regionale di Lugano (e non solo) è una vergogna che non può più essere ignorata. Le gravi denunce di mobbing, discriminazione di genere, abusi di potere e la messa in pericolo della salute dei pazienti sono inaccettabili in un sistema sanitario pubblico. Non si può accettare che in un luogo dove si lavora per il benessere dei cittadini, si perpetuino pratiche indegne e comportamenti criminali da parte di chi detiene il potere! È necessario che venga avviata un'inchiesta severa e immediata, con l'intervento delle autorità federali, per fare piena luce su questa situazione. Non bastano le parole: devono essere presi provvedimenti reali, che prevedano l'allontanamento immediato di chi ha causato questo disastro. I nomi di questi individui devono emergere e pagare per i loro atti! Non è più il tempo di fare dichiarazioni vuote sulla "verifica". Il sistema sanitario pubblico non può essere lasciato nelle mani di persone che operano in un clima di minacce, frustrazione e totale disprezzo per il benessere del paziente e del personale. La Confederazione svizzera deve intervenire senza indugi per fermare questa piaga e garantire che situazioni come queste non possano mai più accadere. Il cambiamento deve essere radicale e immediato: pulizia e rigore, non più compromessi!

Golf67 3 sett fa su tio
Risposta a Ginotto
Immagino lei abbia informazioni veritiere e già confermate? Che si debba verificare, magari con una commissione esterna, ci sta. Poi però prendere per oro colato tutto, oggigiorno ci si prende un bel rischio.

tschädere 3 sett fa su tio
e io il mese prossimo devo sottopormi a un intervento alla spina dorsale.e magari consigliabile rimandare.

Webster 3 sett fa su tio
Risposta a tschädere
meglio Zurigo, forse

MR81 3 sett fa su tio
Risposta a tschädere
Varca il Gottardo per carità

Koblet69 3 sett fa su tio
beh....a meno che sia totalmente incosciente e quasi morto io in quell'ospedale nn ci metterò mai piede! a costo di spararmi 3-400 km vado da un'altra parte

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Koblet69
Però si parla di cose che vanno male, se si dovesse parlare di tutto quello che viene fatto bene in quel dell'ente, ce ne sarebbero di cose da raccontare. Pensa davvero che in altri posti fili tutto liscio? Aiuto, se sapesse... Il rischio zero purtroppo non esiste, le mele marce saltano fuori ovunque, solo che altrove spesso le cose non vengono proprio alla luce dei media. Tutto qui. Poi ovviamente va bene che le rogne vengano segnalate e sistemate, io penso che i primi responsabili siano anche tutti quelli che non hanno mai segnalato certe schifezze.

Lupo Alberto 3 sett fa su tio
Risposta a Jana
Certo, ci sono sicuramente cose che vanno bene, ma questo non significa tacere su quelle che vanno male. Se fossero confermato ciò che viene riferito nell’articolo, non si tratta di “rischio”, ma di scorrettezze fatte scientemente.

Koblet69 3 sett fa su tio
Risposta a Jana
so bene ( per esperienza personale)che anche in altri posti nn va tutto bene soprattutto nei PS ...ma con interventi programmati è proprio il colmo

Jana 3 sett fa su tio
Risposta a Lupo Alberto
Ma certo, bisogna parlare chiaro, però mi chiedo perché troppi tacciono davanti alle ingiustizie che fanno danni simili. Preferiscono operare combinando guai piuttosto che affrontare un superiore prepotente? Se sono medici dovrebbero tutti avere a cuore i pazienti, più che il proprio posto di lavoro.
NOTIZIE PIÙ LETTE