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CANTONE / GRECIA

L'impresa di due ticinesi sul gemello del Titanic: «È l'Everest della subacquea»

Stella Del Curto e Raffaele Mazza hanno portato a compimento quattro immersioni sul relitto del Hmhs Britannic, scoperto cinquant'anni fa da Jacques-Yves Cousteau.
Accademia svizzera di immersioni
Fonte Swiss Diving Academy / Wikipedia
L'impresa di due ticinesi sul gemello del Titanic: «È l'Everest della subacquea»
Stella Del Curto e Raffaele Mazza hanno portato a compimento quattro immersioni sul relitto del Hmhs Britannic, scoperto cinquant'anni fa da Jacques-Yves Cousteau.

KEA - Due subacquei di Ascona, Stella Del Curto e Raffaele Mazza, hanno portato a compimento quattro immersioni sul relitto del HMHS Britannic, transatlantico della White Star Lines affondato nel novembre 1916 da una mina tedesca mentre prestava servizio come nave ospedale nel Mar Egeo, in Grecia.

Sul Britannic, 50 anni dopo Cousteau - Il transatlantico, gemello del Titanic, da allora giace in fondo all'Oceano a 120 metri di profondita. Lì, nel 1975 a circa 3 miglia dall'isola di Kea, il suo relitto venne localizzato dal celebre oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau. E in questi giorni, proprio per celebrare il cinquantesimo anniversario della "riscoperta" del Britannic, l’esploratore subacqueo italiano Andrea Alpini ha organizzato una spedizione che ha coinvolto anche i due subacquei ticinesi della Swiss Diving Academy. «La finalità della missione - sottolinea l'accademia svizzera di immersioni - è la raccolta di documentazione foto e video e la conduzione di alcuni test scientifici legati alla decompressione e alla fisiologia umana del subacqueo in immersione».

«L'Everest della subacquea» - Un'immersione, quella a cui hanno partecipato i due subacquei ticinesi, molto complessa. «È un po' l'Everest della subacquea», ci spiegano. «Le condizioni particolari di questo tratto di mare, la profondità impegnativa, nonché la logistica imponente necessaria alla realizzazione delle operazioni hanno infatti reso questa immersione leggendaria».

Non solo il Britannic - Oltre al Britannic - precisa ancora la Swiss Diving Academy - il gruppo ha effettuato anche due ulteriori immersioni sui relitti del SS Patris, battello a vapore affondato nel 1868, e del SS Burdigala, varato nel 1898 come SS Kaiser Friedrich ed inizialmente adibito al trasporto transoceanico di 1'350 passeggeri, per poi essere requisito dalla marina francese e successivamente affondato nell'Ottobre 1916, poche settimane prima del Britannic, sempre ad opera di una mina posata da un sommergibile tedesco.

La storia del Britannic - L'HMHS Britannic era destinato originariamente ad essere utilizzato come transatlantico da parte della compagnia marittima White Star Line e venne costruita a Belfast nel cantiere Harland & Wolff, il più grande cantiere navale dell'Irlanda del Nord. Era considerato il più grande e sicuro dei transatlantici, essendo stato progettato per essere in grado di restare a galla anche con sei compartimenti stagni allagati (a seguito del naufragio del Titanic durante il suo viaggio inaugurale. La mattina del 21 novembre 1916, però, il Britannic fu scosso da un'esplosione causata da una mina navale della Marina imperiale tedesca nel Mar Egeo e affondò 55 minuti dopo. A bordo c'erano 1'066 persone, di cui 30 perirono; i 1'036 sopravvissuti furono salvati dall'acqua e dalle scialuppe di salvataggio. Il Britannic fu la nave più grande persa durante la prima guerra mondiale.

Wikipedia



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