Perequazione: più soldi al Ticino dal 2026

La ragione? L'invecchiamento della popolazione, ha precisato il Consiglio federale nella sua risposta a un'interpellanza di Lorenzo Quadri.
BERNA - A partire dal 2026, il Canton Ticino dovrebbe ricevere nuovamente dalla perequazione finanziaria versamenti dovuti all'invecchiamento della popolazione (aggravio sociodemografico o PAS).
È quanto asserisce il Consiglio federale nella sua risposta a un'interpellanza di Lorenzo Quadri (Lega-UDC/TI), precisando tuttavia che il Governo non intende introdurre un meccanismo di compensazione intercantonale per gli aumenti dei premi malattia a causa della maggiore presenza di anziani nel cantone a sud delle Alpi.
Su quest'ultimo punto, già più volte sollevato dal consigliere nazionale leghista, il Governo ribadisce che i premi dipendono dall'ammontare dei costi cantonali e che quest'ultimi sono a loro volta influenzati "fortemente dall'offerta di cure". Tale offerta, precisa l'esecutivo, può venire parzialmente regolata dal Cantone, in particolare tramite la pianificazione ospedaliera e la limitazione delle autorizzazioni a esercitare per i medici.
Per quanto attiene all'effetto demografico sui premi, stando all'Ufficio federale della sanità pubblica, esso è in Ticino leggermente superiore (23,5 %) rispetto alla media svizzera (22,2 %). Tuttavia, benché i costi finanziati dai premi nel Ticino siano aumentati notevolmente rispetto all'andamento medio (4,2 % rispetto al 2,7 %) fra il 2016 e il 2023, tale incremento non è "riconducibile principalmente alla demografia".
In merito alla componente sociodemografica - Quadri ricorda nel suo intervento che la quota di ottantenni e più in Ticino (7,6%) è superiore alla media nazionale (5,7%) - il Consiglio federale crede che il Ticino dovrebbe ricevere nel 2026 una compensazione, dopo che nel 2024 e 2025 non ne ha avuto più diritto, grazie a un nuovo metodo di analisi che tiene in maggiore considerazione la struttura dell'età.




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