Iniziata la discussione. Previsti un'ottantina di emendamenti. Vitta: «Costi in crescita in diversi settori»
BELLINZONA - Si annunciava una discussione lunga e combattuta. E, alla fine, la previsione, almeno per quanto riguarda il primo giorno di dibattito parlamentare, è stata soddisfatta: la resa dei conti per il preventivo 2025 è attesa per le prossime giornate.
Un'ottantina di emendamenti - Il deficit supera di poco i 90 milioni di franchi. I rapporti sul tavolo sono tre (come nel 2024): due di minoranza e uno di maggioranza. Sono, invece, un’ottantina gli emendamenti previsti, alcuni dei quali sembrano assestare delle chiare picconate all'intesa che era stata trovata in commissione della Gestione.
Vitta: «Costi in crescita» - «Si tratta di una tappa fondamentale per il riequilibrio finanziario del nostro Cantone», ha commentato il vicepresidente del Governo Norman Gobbi. «Il preventivo è uno strumento strategico per ridurre il disavanzo e, al contempo, garantire servizi essenziali e investimenti mirati». Il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta ha ricordato «il quadro economico incerto» e i costi in crescita in diversi settori, come per esempio quello della salute. «Arrivano nuovi oneri "scaricati" dalla Confederazione - ha aggiunto - il nostro ruolo, però, non è cercare alibi, ma proporre soluzioni».
PLR-Centro-Lega - Il rapporto di maggioranza (che ha, sulla carta almeno, i numeri per essere approvato in aula) porta la firma di PLR, Centro e Lega. È previsto il taglio di alcune misure prevista dal messaggio governativo come la tassa di collegamento e la progressione a freddo (già affossate dal Parlamento a ottobre). Un ulteriore ritocco era poi stato operato con un taglio alla voce "beni e servizi" e un contenimento della spesa per la pedagogia speciale.
«Simmetria di sacrifici» - «La priorità - ha spiegato il relatore Bixio Caprara (PLR) - è la correzione della crescita della spesa, in rispetto a una “certa” simmetria di sacrifici». Negli interventi successivi, Maurizio Agustoni (Centro) ha sottolineato il sostegno del gruppo, evidenziando come si sostenga «un’analisi indipendente della spesa», così da capire meglio quali siano «le misure da prendere per contenerla». Boris Bignasca (Lega), ha invece precisato che «di sicuro» il gruppo si asterrà «dal tiro al bersaglio ai singoli dipartimenti: una litania inutile e ripetitiva».
Il documento firmato PS e Verdi - Il rapporto di minoranza, firmato da Verdi e PS, chiede la bocciatura del preventivo. «Non risponde ai bisogni reali della popolazione - si legge nella conclusione - ignora la necessità di politiche capaci di affrontare le sfide future, alimenta le disuguaglianze, non risolve la fragilità delle finanze pubbliche, introduce misure di risparmio che aggravano ulteriormente le difficoltà delle fasce più vulnerabili mettendo in pericolo la coesione sociale e non valorizza adeguatamente il ruolo dei dipendenti pubblici».
«Debole con i forti e forte con i deboli» - Per il relatore Ivo Durisch (PS), «le finanze cantonali soffrono e le disparità sociali aumentano. Il risultato è una società meno equa con un incremento delle persone che finiscono in povertà. Il grande assente è il fronte delle entrate. Qualsiasi azienda, prima di ridurre i propri servizi, pensa a come mantenere il proprio livello». Durisch critica duramente quella che definisce tout court una politica «debole con i forti e forte con i deboli».
L'altro rapporto di minoranza» - L’UDC ha messo a punto un proprio rapporto in cui, in ogni caso, chiede il respingimento del preventivo. E nel solco del decreto Morisoli, i democentristi propongono una correzione della spesa in modo da porre un freno alla crescita della stessa fissando alcuni paletti di crescita e un divieto del riversamento di oneri finanziari netti sui Comuni. Il tutto, lasciando al Governo la libertà di agire di concerto. Per la co-relatrice Roberta Soldati «i dati sono preoccupanti». Inoltre, la deputata democentrista ha messo in evidenza la «mancanza di volontà e coraggio del governo nel mettere in campo misure strutturali. Essere responsabili oggi significa chinarsi seriamente sulla spesa che si gonfia sempre più»
La discussione, dopo l’entrata in materia e le dichiarazioni dei portavoce dei singoli gruppi, ha iniziato a riguardare i singoli dipartimenti (si è iniziato con la Cancelleria dello Stato). Il dibattito continuerà domani alle 14 (continuerà fino alle 22.30).