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«Vengo qui tutti i giorni perché la mia casa mi manca»

LOSTALLO«Vengo qui tutti i giorni perché la mia casa mi manca»

28.11.24 - 09:39
A Sorte non si può dormire dallo scorso 21 giugno, dalla sera della catastrofe. Il caso di Renzo Mazzolini, che ci viveva da 34 anni.
Tio.ch/PM
«Vengo qui tutti i giorni perché la mia casa mi manca»
A Sorte non si può dormire dallo scorso 21 giugno, dalla sera della catastrofe. Il caso di Renzo Mazzolini, che ci viveva da 34 anni.

LOSTALLO - È tra i 20 abitanti di Sorte che dallo scorso 21 giugno non possono più rientrare al proprio domicilio. Renzo Mazzolini viveva con la moglie nella frazione di Lostallo da ben 34 anni. La sera della catastrofe che ha travolto il nucleo mesolcinese si trovava a casa. «Non le scorderò mai quelle ore – sospira –. Dalla finestra non si vedeva nulla. Pioveva così forte. Si sentivano rumori. Abbiamo avuto paura».

«Noi, sempre "sul chi vive"» – Renzo si fuma una sigaretta e guarda il cielo. Pensa a quelle tre persone morte. A come era bello abitare lì prima di quel drammatico venerdì. E poi si sfoga. Confessa in un video quanto sia complicato restare in attesa. «Aspettiamo di conoscere cosa verrà fatto. È un'attesa lunga. Nessuno dice mai niente di certo. Non siamo arrabbiati. Però siamo sempre "sul chi vive". Non sappiamo se potremo ritornare o no».

La nuova mappa dei pericoli – Nemmeno la serata informativa per la popolazione svoltasi ieri sera a Lostallo ha tolto i dubbi a Renzo. Le autorità sono intenzionate a presentare una nuova carta dei pericoli entro la primavera del 2025. A quel punto si saprà quali sono le zone abitabili e quali no. Ma le certezze sono ancora troppo poche.

Angoscia – «La storia di questa mappa ci mette angoscia – riprende Renzo –. Le autorità dicono che va rifatta. Ma non ci fanno sapere altro. È snervante. Siamo scossi da sei mesi. Abbiamo bisogno di un po' di rassicurazioni».

Ricordi – Il pensiero torna a quella sera. Renzo si lascia andare. «La sera della frana ricordo ancora il materiale che arrivava in giardino, l'acqua che sbatteva sulle finestre e sulle porte. Non sapevamo se avrebbero retto. È stata una brutta sensazione. Ci è andata ancora bene».

Doppia ferita al cuore – Renzo e sua moglie sono entrambi mesolcinesi. Il terreno di Sorte l'avevano ereditato dai genitori di lei. Per loro quanto è accaduto rappresenta una doppia ferita al cuore. «È brutto pensare che forse dovremo andare via per sempre. Al momento viviamo in un appartamento a Lostallo. Non è la stessa cosa. Qui abbiamo passato la vita».

Nostalgia – A Sorte, nel nucleo travolto dalla frana, nessuno può dormire. C'è il divieto assoluto. Lo hanno sancito le autorità. Renzo però bazzica da quelle parti tutti i giorni. E con un velo di commozione racconta perché: «Ormai è stato stabilito che questa al momento è zona rossa. Io però, quando c'è luce, vengo qui sempre. Tutti i giorni, sì. Perché la mia casa mi manca».

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COMMENTI
 

Voilà 1 sett fa su tio
La confederella ha già risposto che non sborserà un centesimo, nemmeno per la vallemaggia...

Pianeta Terra 1 sett fa su tio
Risposta a Voilà
Si vede che non ci sono Ucraini E simili da aiutare…

Pianeta Terra 1 sett fa su tio
Qualcuno dirà che non ci sono soldi, proprio in questi giorni il signor Cassis sta trattando con gli amici dell’Europa, basterebbe dirgli che non possiamo più mandargli i soldi perché ci servono per riparare i danni del disastro…

Pianeta Terra 1 sett fa su tio
Che brutta cosa l ‘ alluvione… è bastato un attimo… dispiace veramente tanto vedere cosa è successo . Speriamo non si ripetano più catastrofi simili. Ora cantone e confederella devono tirar fuori i dindini e far lavorare a ripulire i fiumi, i boschi, le vasche di contenimento, alzare qualche muro in più… forza Renzo , vi siamo vicini a voi e tutti coloro che sono stati colpiti!! Tutti uniti verso un ritorno alla normalità… se si potrà definire così…

Rigel 1 sett fa su tio
Caro Signor Renzo, comprendo la sua angoscia e la sua frustrazione. Ma comprendo anche che non le abbiano ancora detto nulla. La mappa dei pericoli è da rifare e l'attesa è snervante, ma dubiterei molto di una mappa pronta in quattroequatrotto. Per uno studio ben fatto ci vuole tempo e prudenza. Purtroppo non si può evitare una lunga attesa, ne va della vita sua e degli altri abitanti. Nessuno vorrebbe fra qualche anno piangere altri cari e puntare l dito contro chi non ha fatto il suo dovere. Sono solidale con lei ma porti pazienza, a volte la vita non va come vorremmo.
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